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Boicottaggio Rummo, che autogol: boom di vendite per il pastificio visitato da Salvini

Francesco Storace
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Autogol degli anti Rummo, la pasta che vorrebbero boicottare perché Matteo Salvini è andato in visita allo stabilimento di produzione (ma che motivo è...); la campagna social in poche ore si è trasformata in un contropiede a favore dell’azienda che aveva subito un attacco scriteriato. E quel #sosteniamopastarummo lanciato in rete dalla vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli di Forza Italia, diventa la manifestazione di un sentimento popolare che non ne può più di certa demagogia che mette la fazione politica al centro dei commenti più incredibili. L’esponente azzurra ha espresso indignazione, in un video social, per la campagna di boicottaggio: «Ditemi voi se per andare contro Matteo Salvini bisogna tifare per il fallimento di un’azienda, facendo perdere decine e decine di posti di lavoro, lasciando per strada tantissime famiglie. Io non lo trovo corretto». E ha sfidato Conte e la Schlein a fare altrettanto.

E pure Fiorello è entrato nella contesa: «Ricordiamo che al pastificio Rummo erano stati prima altri politici, e non era successo niente. Io vi ricordo, a tutti quelli che “boicottiamo, boicottiamo”, dietro la parola “boicottiamo” c’è gente che lavora, ricordatelo. No, era così, ve lo volevo ricordare. Che boicotti? C’è un’azienda di gente che lavora».

 

 

 

MESTATORI SMENTITI

Hanno fatto male i loro conti, i mestatori del web, con la moltiplicazione dei post nettamente contrari a qualsiasi ipotesi di “boicottaggio”. «Lasciate in pace Pasta Rummo perchè se un ministro della Repubblica vuole visitare un’azienda ha tutto il diritto di farlo e questa il dovere di riceverlo», scrive Margherita. Serenella punta l’indice contro «I sinistroidi che hanno deciso di boicottare Pasta Rummo gettando vagonate di letame addosso a un industriale, questi sarebbero gli antifascisti che predicano libertà e diritti». Emanuela tronca ogni polemica così: «Rummo è la mia pasta preferita, può andarci anche Belzebù nella loro azienda ma la comprerò sempre». Tra i post anche quello di Nicola Caputo, assessore dem all’agricoltura nella giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca, che pubblica la foto di una sua passata visita nello stabilimento: «La pasta unisce, non ha colore politico».

E lui? Il ministro? L’altro protagonista della vicenda, Matteo Salvini, commenta con una semplice battuta, senza infierire: «Bisogna stare attenti a che pastasi mangia perché anche quello è tema di contesa politica, io sono a dieta fortunatamente». Solidale con il pastificio anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: «Per noi imprenditori è sempre un onore poter ospitare un rappresentante delle istituzioni e membri del governo della Repubblica nelle nostre imprese». Insomma, gli hater anti Rummo si sono fatti male da soli, trasformando in pubblicità positiva la loro valanga di contumelie contro un’azienda che pure ricevette nel passato una enorme solidarietà (per l’alluvione nel Sannio del 2015).

 

 

 

L’AFFETTO DEL PAESE

Proprio il titolare del pastificio, Cosimo Rummo, ricorda «con grande emozione il sostegno e l’affetto di migliaia di italiani, da Nord a Sud, che in quelle drammatiche ore, mentre spalavano il fango nei capannoni, sui social ci testimoniavano il loro affetto invitando tutti a “salvare Pasta Rummo”». Due anni fa Cosimo Rummo, patron dell’omonimo pastificio a Benevento, rese omaggio alla marea di sostegni arrivata dopo i gravissimi danni provocati dall’alluvione che aveva devastato il Sannio, in occasione delle cerimonie organizzate sei anni dopo l’evento del 2015. E ora è costretto a commentare con sconcerto l’iniziativa di chi sui social ha proposto il boicottaggio della pasta dopo la visita di Salvini: «Sono senza parole. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, dovevo chiudergli la porta in faccia?». Insomma, i #noRummo hanno perso un’occasione e la partita che hanno preteso di disputare. Ci vuole rispetto per chi lavora e per fortuna la gran parte del popolo italiano lo comprende anche se sui social i pazzi sfrecciano contromano in autostrada... 

 

 

 

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