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Bologna, follia al corteo: bruciate le foto di Meloni e Salvini, vernice colpisce il capo della Digos

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Tensione a Bologna dove quasi quattrocento giovani, in gran parte studenti delle scuole superiori, si sono ritrovati in piazza San Francesco per manifestare contro i raid in Palestina e hanno sfilato nelle vie del centro fino a piazza Verdi. I manifestanti hanno gettato della vernice rossa contro le pareti della Prefettura e un uovo pieno di colore ha colpito anche il capo della Digos, Antonio Marotta.

Alla manifestazione c’era anche il consigliere comunale del Pd Mattia Santori, contro cui gli studenti hanno indirizzato dei cori. Attimi di tensione si sono registrati anche quando i manifestanti hanno bruciato le foto di Meloni, Salvini e Letta insieme al primo ministro israeliano Netanyahu. La manifestazione era organizzata per esprimere solidarietà ai coetanei dopo quanto accaduto a Pisa e per fermare "il genocidio in Palestina".

 

 

 

"La risposta degli stud’enti bolognesi alla repressione. Destra e sinistra stesso manganello" è la frase che campeggiava sullo striscione che ha aperto la manifestazione. Gli studenti e i collettivi hanno attaccato anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: "L'ennesima riforma che vuole trasformare la scuola in un posto in cui le imprese possono fare il bello e il cattivo tempo e impongono i programmi didattici - hanno urlato -. Un ministro che a fine gennaio ha detto che non si può parlare di Palestina e di genocidio nelle scuole: così si porta avanti la censura. Il ministro Valditara ha detto che le scuole non sono un luogo di militanza politica e invece noi lo sappiamo benissimo e continueremo a portare avanti le nostre lotte".

 

 

"Le manganellate che abbiamo ricevuto a Pisa, a Napoli, a Torino e anche qui a Bologna non ce le dimentichiamo, ma anzi andremo avanti" hanno scandito. 

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