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Gli intolleranti pro-Gaza criticano i geni di Israele: come sono ridotte le nostre università

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Nel maggio del 2019 i ricercatori dell’università di Tel Aviv, in Israele, hanno stampato un cuore intero in 3d, usando solo il materiale biologico di un paziente, per sopperire a qualsiasi incompatibilità immuno-istochimica in vista di un eventuale trapianto. Nel febbraio del 2022, altri ricercatori dello stesso ateneo, per la prima volta, sono riusciti a far camminare dei topi paralizzati usando, di nuovo, degli innesti in 3d del midollo spinale: nessun rigetto e un recupero, per le paralisi acute, del 100%.

La Scuola di chimica, ancora una volta di Tel Aviv, nel gennaio del 2019 ha creato una “plastica biodegradabile” partendo da un’alga (inquina zero ed è efficiente come quella tradizionale); è stato uno scienziato dell’università di Gerusalemme (era il maggio del 2007) a osservare, cosa che non era mai stata fatta, la nascita e lo sviluppo di alcune cellule celebrali in un mammifero, fenomeno importantissimo per lo studio delle malattie nervose; e infatti i colleghi dell’università di Haifa, nell’ottobre del 2022, usando tecniche di riprogrammazione cellulare, sono riusciti a capire i processi neuronali del morbo di Parkinson (la loro ricerca è il primo tassello per bloccare l’avanzamento della malattia). (...)

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