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Bimbo sbranato a Eboli, che fine faranno i due pitbull

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Un bambino di 13 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è morto sbranato da due pitbull a Eboli nel Salernitano. I due cani - che hanno ferito anche la madre e lo zio del piccolo che cercavano di salvarlo - sono stati presi in carico dai servizi veterinari dell’Asl. Che fine faranno?

Sui due molossi pendono ora due tipi di sequestro, quello giudiziario, da parte della Procura di Salerno, e quello sanitario, da parte dell'Asl. 

 

 

I pitbull - che non avrebbero mai dato segni di aggressività - sono stati rinchiusi in un canile a Pignataro Maggiore, nel Casertano, convenzionata con il comune di Eboli dove vengono messi anche i cani randagi. Qui i due molossi resteranno dieci giorni in osservazione per verificare se abbiano o meno la rabbia. In caso affermativo, potrebbero essere abbattuti. Altrimenti, se il magistrato dovesse revocare il sequestro giudiziario, potrebbero essere restituiti al proprietario.

 

 

"Chiediamo che i cani non vengano soppressi, ma affidati a chi sa realmente prendersene cura. Noi Animalisti Italiani Onlus siamo pronti ad accoglierli", scrive in una nota il presidente della onlus, Walter Caporale. "Attenzione, non facciamo di tutta l’erba un fascio per colpevolizzare i pitbull. Non esistono razze aggressive, ma cani che, come gli uomini, possono ammalarsi, impazzire o aggredire a causa di situazioni problematiche o della negligenza umana".  

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