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Studenti pro Gaza alla Statale di Milano, nessuno li vota

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Ore e ore di televisione. Capi-capetti-capesse perennemente collegati con talk-show e approfondimenti vari, con tanto di faccine ingrugnate e comizietti petulanti. Conduttori e conduttrici di sinistra in estasi che, vedendoli inquadrati, avrebbero interrotto pure l’ospite più autorevole: “Un momento, sentiamo i ragazzi in collegamento...”. In un paio d’anni, pure nei telegiornali, saranno andati in onda centinaia di servizi sulle loro proteste, su ogni loro singola chiassata, sui loro slogan ripetitivi quanto scontati. Almeno dall’autunno del 2022, hanno letteralmente imperversato: caos e aggressioni alla Sapienza, solidarietà all’ineffabile Cospito, piazzate assortite alla Statale di Milano, manifestazioni delle “tendine”, fino all’interminabile sequenza - dal 7 ottobre scorso fino a oggi - delle convocazioni pro Palestina (più spesso, direttamente anti Israele).

Di chi stiamo parlando? Dei collettivi universitari di ultrasinistra “Cambiare Rotta”, denominazione ormai entrata nelle nostre teste, diventata perfino familiare per quante volte ce la siamo sentita ripetere. Come se si fosse trattato di un’organizzazione significativa, autenticamente rappresentativa, effettivamente radicata tra gli studenti (...)

 

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