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G7, la Cnn getta fango sulla Puglia sull'Italia: "Mafia-style"

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"Mafia-style": l'americana Cnn getta fango su Giorgia Meloni e sulla scelta di organizzare il G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno. "La violenza di tipo mafioso è in aumento nella stessa regione italiana dove i leader del G7 si incontreranno": questo il titolo dell'articolo firmato da Barbie Latza Nadeau. Quest'ultima, tra l'altro, incappa anche in un errore piuttosto clamoroso all'interno del pezzo, associando erroneamente la Sacra Corona (che è salentina) alla città di Foggia. 

La Cnn, insomma, ricorre ai soliti stereotipi per parlare al pubblico statunitense della location che ospiterà il vertice di alcuni dei Paesi più importanti del mondo. La Puglia viene quindi descritta in modo negativo nonostante sia ormai una meta ambita a livello internazionale. L'emittente parla di una landa desolata dove accade di tutto, “attacchi alla luce del giorno”, “sequestri di auto a mano armata”, “omicidi di alto profilo per vendetta fra i clan”, “mutilazioni”. Il reportage dipinge uno scenario quasi apocalittico. 

 

 

 

Secondo la giornalista della Cnn, l'imponente dispiegamento di forze per garantire la sicurezza degli importanti ospiti del G7 sarebbe dovuto anche ad altri motivi, legati ai presunti pericoli del territorio pugliese: “Quasi 60 persone sono state arrestate il mese scorso in relazione a un’indagine sulla droga, mettendo fuori circolazione, almeno a breve termine, alcuni dei presunti leader dei clan”. Un’associazione, quella fra questa operazione e il G7, che non si capisce bene da dove nasca.

Non è tardata ad arrivare la replica di Francesco Caizzi, vicepresidente nazionale di Federalberghi e presidente della costola pugliese: “Non credo abbiamo problemi del genere, la Puglia è una regione veramente accogliente, non ci sono zone invalicabili. Da dove proviene la giornalista che ha scritto l’articolo mi sembra che ci siano ben altri problemi. Mi sembra un articolo che vuole buttare fango sulla nostra terra e sugli operatori che ci lavorano, forse qualcuno della Regione dovrebbe portare in un’aula di tribunale questo accaduto, che è una diffamazione".

 

 

 

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