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Meteo, nubifragi autorigeneranti: dove da domenica si scatena l'inferno

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L'estate è oramai giunta quasi al termine e anche se il caldo estremo ce lo siamo lasciati alle spalle ora bisognerà prepararsi ad altre tipologie di fenomeni atmosferici. Il fisico climatologo Antonello Pasini ha spiegato al Corriere della Sera che oggi e domani "avremo due belle giornate, torna quasi l’estate. Addirittura sabato la temperatura a Roma riprenderà a oscillare attorno ai 32°-34°... Ma domenica, dal pomeriggio, cambierà di nuovo tutto. Una forte perturbazione si sposterà dalla Toscana e dalla Liguria verso Est, investendo Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia".

In particolare, "avremo la ripetizione, e forse in modo anche più intenso, di quello che abbiamo visto nelle ultime ore: rischio di nubifragi e di temporali autorigeneranti”, le fitte formazioni nuvolose che sostano per tante ore sullo stesso luogo, creando improvvise bombe d’acqua, alluvioni-lampo con forti precipitazioni che scendono su spazi limitati, non gestite e trattenute da fiumi e fognature", ha spiegato.

Soffriranno soprattutto "Liguria e alta Toscana: per questi luoghi con valli strette, più soggette a subire danni, non è la prima volta e non sarà l’ultima", ha spiegato l'esperto al quotdiano che anche aggiunto che passato lunedì "per quanto lo scenario sia “non predicibile” con esattezza — siamo già oltre il limite delle previsioni oltre i tre giorni, quello più attendibile — la perturbazione passerà su Campania e Calabria senza conseguenze. Ma tra martedì e mercoledì ne arriverà un’altra, avremo temporali un po’ ovunque, sarà pesante". Parlando, invece, delle temperature, a parte il caso di Bari dove si sfioreranno i 30 gradi "in tutto il resto d’Italia avremo temperature più settembrine, saremo sui 23°-24°. Eppure, nonostante il ribasso di quasi 8°, tantissimo, resteremo sempre sopra la media del mese, sopra di mezzo grado, forse uno. Il punto è che per tutta l’estate siamo rimasti con temperature fuori norma e pure il calo drastico non riporterà la normalità".

Il professionista ha anche illustrato quelle che sono le conseguenze del gran caldo che ha avvolto la Penisola sino a mercoledì: "Veniamo da un’estate dominata dall’anticiclone africano e questa è la manifestazione del cambiamento climatico nel Mediterraneo: qui purtroppo non solo c’è un aumento di temperatura media ma anche degli estremi di caldo; è cambiata anche la circolazione dell’aria. Il Mediterraneo è ai massimi stagionali, le acque evaporano di più, il vapore va a formare le nubi ma è come se ci fosse più materiale a disposizione. Quando poi il mare rilascia il calore, l’energia sale verso l’atmosfera che viene scaricata in maniera violenta sui territori. Sono le manifestazioni di questi giorni: piogge intense, venti forti, raffiche di fulmini, chicchi di grandine grossi come palle da tennis" motivo per cui il rischio è quello che si verifichino fenomeni estremi: il rischio, infatti, sarà  "tangibile. Amplificato in quei territori fragili, vulnerabili, nelle città con cementificazione e asfaltatura esagerate, con i fiumi spesso tombati e che saltano appena piove un po’ di più. Abbiamo criticità anche nelle zone periferiche senza il verde, importante per mitigare le ondate di calore e per assorbire la pioggia", ha affermato.

Per Pasini "non aiuta la conformazione del territorio. In Italia abbiamo montagne, vallate strette, fiumi a regime torrentizio secchi per gran parte dell’anno: ma quando arriva l’alluvione lampo si riempiono, travolgono tutto. Piene che tra l’altro giungono in un’ora o due: quella del Po la prevedi un paio di giorni prima e prendi provvedimenti. Ma qui sei colto di sorpresa. Poi, certo, alla pericolosità degli eventi estremi e alla vulnerabilità dei territori si somma altro: se costruisci abusivamente in un posto dove non dovresti stare è chiaro che i danni saranno maggiori".

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