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Il ciclone Boris travolge l'Emilia Romagna: da Modigliana a Forlì, "peggio dell'alluvione"

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Sono di nuovo ore drammatiche in Emilia Romagna, a poco meno di un anno e mezzo dall'alluvione che ha travolto parte della regione. L'ex ciclone Boris, "dopo aver acquisito forza e umidità sul Mediterraneo surriscaldato e sta scaricando sulla Romagna una quantità d'acqua superiore a quella record del maggio 2023. Quello che ritenevamo impossibile diventa non solo possibile, ma relativamente frequente, a fronte di un tipo di circolazione tutto sommato non così anomala", come spiega il climatologo di Arpae, Federico Grazzini.

La situazione è critica in molte città della regione e la fase, sottolinea con un video sui social nella serata di mercoledì la presidente dell'Emilia-Romagna facente funzioni, Irene Priolo (il governatore uscente Stefano Bonaccini è oggi europarlamentare del Pd) è "molto complessa in tanti bacini" della regione, dall'Idice fino al Montone e quindi "è necessario" attenersi alle indicazioni di precauzione che vengono diffuse dai sindaci". Le autorità sconsigliano tutti gli spostamenti soprattutto laddove le situazioni sono "più critiche", come a Modigliana e Castrocaro, nel forlivese. "Si dovrà stare molto attenti a Faenza" per via del Lamone. Ma "particolarmente critica" è anche la situazione del bolognese, nel bacino dell'Idice e in quello del Savena, e del Sillaro. Tornando a Forlì, occhi puntati sulla piena del Montone. E intanto in Emilia-Romagna stanno arrivando squadre di Protezione civile e pompieri inviati da altre regioni. 

Nella mattinata di giovedì la situazione sta lentamente migliorando, anche se nelle prossime ore si prevedono ancora precipitazioni intermittenti tra deboli e moderate, in particolare sul settore centro orientale. I colmi di piena dei corsi d'acqua maggiormente interessati, Idice, Sillaro, Senio, Lamone e Montone hanno raggiunto i tratti vallivi con livelli idrometrici importanti, che hanno superato ampiamente la soglia 3, per un periodo prolungato.

MODIGLIANA - A Modigliana (Forlì-Cesena) sono esondati i fiumi Tramazzo e Acerreta: sui social testimonianze di cittadini sul posto parlano di una "situazione critica", con scene "davvero drammatiche e spaventose". Alcune aree del centro abitato a ridosso del fiume sono inondate. I fiumi, si legge ancora in alcuni post di cittadini, "hanno raggiunto un livello superiore a quello del maggio 2023", quando la zona subì un allagamento diffuso. 

RAVENNA - "La situazione è critica, passeremo una brutta notte", aveva detto a Rainews24 il prefetto di Ravenna Castrese de Rosa. "Il livello dei fiumi è molto elevato - ha spiegato il prefetto - e ci preoccupa, ne monitoriamo diversi e torno a raccomandare ai cittadini di non scendere nelle strade, di non prendere l'auto, di salire ai piani alti. Nella Romagna faentina ci sono piu' di 800 evacuati, ospiti dei centri di accoglienza, aspettiamo domattina per verificare la gravita' di frane e smottamenti che ci sono stati in collina". 

CASTEL BOLOGNESE - "Piove ormai da due giorni, oggi lo ha fatto con ancora più intensità. La situazione è peggiore dell'anno scorso", spiega sempre a Rainews24 Luca della Godenza, sindaco di Castel Bolognese (Ravenna), che nel pomeriggio di ieri ha disposto "l'evacuazione di numerosi concittadini. Stiamo diffondendo con gli altoparlanti l'invito a non scendere in strada e a riparare ai piani alti".

FAMIGLIE EVACUATE - Sono 165 le famiglie evacuate nel Bolognese a causa del Maltempo, 120 solo a Budrio, altre otto sono a Loiano, quattro a Fontanelice, otto a Molinella, sei a Monterenzio, quattro a Imola, otto a Castel Maggiore, sei a Castel San Pietro Terme e una a Medicina. A San Lazzaro di Savena sono decine le famiglie interessate dalle ordinanze, ma rifugiate ai piani alti. L'aggiornamento è stato comunicato dalla Città metropolitana di Bologna, le cui squadre di intervento sono impegnate dal pomeriggio di mercoledì "per monitorare lo stato delle strade provinciali a fronte della violenta perturbazione che sta investendo anche l'area metropolitana bolognese". In funzione anche ditte dell'Accordo Quadro e in alcune zone di montagna sono operativi anche gli operatori dell'appalto neve, per pulire le strade. Il monitoraggio delle strade è continuato per tutta la notte. "Ai sindaci sono stati forniti tutti i numeri necessari per segnalare problemi sulle strade provinciali cosi' da poter allertare le squadre della Citta' metropolitana e le ditte dell'Accordo Quadro - spiega Matteo Montanari, consigliere metropolitano delegato al coordinamento degli interventi di ricostruzione post alluvione -, domani mattina in base all'andamento del meteo saranno potenziati gli interventi di pulizia e riapertura delle strade e si potra' verificare meglio lo stato delle strade coinvolte". Per quanto riguarda la chiusure delle strade, questa è la situazione al momento: Sp7 "Valle dell'Idice", chiusa al chilometro 24, Fondovalle Savena al chilometro 18, Sp34 "Gesso" dal chilometro 11 al 13, Sp610 "Montanara" dal chilometro 49 al confine con la Toscana. Chiusi i ponti sul fiume Sillaro delle Sp253 "San Vitale" a Sesto Imolese, Sp50 "San Antonio" a Portonovo di Medicina e Sp51 "Medicina-Bivio Selice" al chilometro 10, come comunica la Prefettura di Bologna. Altre strade sono percorribili solo in caso di emergenza e su altre ancora ci sono delle limitazioni. 

 

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