Conclave, il nuovo Papa e il mistero dei due sarti

Gammarelli ha confezionato l'abito dei precedenti Pontefici, ma ora tocca a Mancinelli: amico di Bergoglio, prepara la talare in tre taglie
di Caterina Maniacigiovedì 1 maggio 2025
Conclave, il nuovo Papa e il mistero dei due sarti
4' di lettura

Tutto, qui, appare ovattato, improvvisamente lontano e irreale. Qui il pianto può finalmente liberarsi ed è per ciò che, nei secoli, questo ambiente si è guadagnato il nome di “stanza delle lacrime“, dove appunto l’emozione e la tensione accumulate si sciolgono. Qualcuno, più malignamente, ha detto che alcuni futuri Pontefici hanno pianto al pensiero di quello che li attendeva... Qui, in ogni modo, avviene la vestizione, altro rito importante, che viene preparato e studiato nei minimi dettagli: l’abito talare per il nuovo pontefice, infatti, viene sempre predisposto in tre diverse misure, dal momento che non si può sapere in anticipo quale sarà la taglia del neopapa.

E a questo punto, nello scenario complesso, storico, simbolico che è rappresentato dal conclave, entra in gioco un altro elemento a prima vista forse secondario, ma altrettanto complesso e, nel tempo, capace di innescare contrapposizioni e “duelli”, a colpi di ago e filo. Chi sono i sarti che confezionano gli abiti per la vestizione del nuovo Pontefice? Bisogna cambiare ambientazione. Sempre a Roma, ma fuori dalle Mura Leonine, che da oltre mille anni cingono il Vaticano. A poca distanza sorgono due luoghi in cui si sta scrivendo – e si è scritto - un altro, significativo capitolo della storia dei conclavi. A Borgo Pio si trova infatti la sartoria-atelier di Raniero Mancinelli, 86 anni, che da giorni è al lavoro senza sosta. Piccolo laboratorio, in cui però abbondano stoffe preziose, mitrie e piviali, tonache, papaline, pantofole ricamate: è il mondo in cui si creano gli abiti ecclesiastici per tutte le cariche e per tutti gli stili, più tradizionali o più basici.

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Intervistato da Repubblica, Mancinelli rivela: «Stiamo preparando in fretta una 50, una 54 e una 58». Fino all’elezione di papa Francesco era la storica sartoria Gammarelli a dominare il campo. La storia del negozio inizia nel 1798, sotto il pontificato di Pio VI, quando Giovanni Antonio Gammarelli entra ufficialmente in servizio presso il clero romano. Da allora, si legge sul sito web, «ben sei generazioni di artigiani e imprenditori si sono succedute alla guida della sartoria». Lo storico negozio romano – che ha sede in via di Santa Chiara, al civico 34, proprio alle spalle del Pantheon – afferma di aver vestito «Papa Pio XI, Papa Pio XII, Santo Giovanni XXIII, Beato Paolo VI, il venerabile Giovanni Paolo I e il Santo Giovanni Paolo II», fino a Benedetto XVI e Francesco.

Questa storia si incrocia con quella di Mancinelli, che pure ha alle spalle una lunga attività e una grande notorietà, incrementata dalla conoscenza e poi dall’amicizia personale con papa Francesco. Tanto che ora, mentre si prepara ad affrontare la stazza del futuro Pontefice, il sarto ammette: «Spero che il successore di Francesco sia un uomo semplice e alla mano come era lui». La storia del negozio inizia nel 1798, sotto il pontificato di Pio VI, quando Giovanni Antonio Gammarelli entra ufficialmente in servizio presso il clero romano. Da allora, si legge sul sito web, «ben sei generazioni di artigiani e imprenditori si sono succedute alla guida della sartoria». Lo storico negozio romano – che ha sede in via di Santa Chiara, al civico 34, proprio alle spalle del Pantheon – afferma di aver vestito «Papa Pio XI, Papa Pio XII, Santo Giovanni XXIII, Beato Paolo VI, il venerabile Giovanni Paolo I e il Santo Giovanni Paolo II» e, non da ultimi, Benedetto XVI e Francesco.

Il match tra due “sartari” come un tempo si chiamavano a Roma i maestri artigiani di tonache e papaline - in realtà non è inedito. Già varie volte, in passato, il pallino della scelta era passato dagli storici Gammarelli ad altri, ad esempio la Euroclero Sartoria, sempre in Borgo Pio, preferita da Joseph Ratzinger, durante il suo pontificato. Tornando nella sartoria Mancinelli, sui lunghi tavoli in cui si taglia, si cuce, si misura, Raniero ha confezionato abiti per Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, ma questa è la prima volta in cui prepara una veste destinata a un Pontefice ancora sconosciuto. Ispirato dall’amicizia con Bergoglio e ispirato dalla sua semplicità, ha deciso di utilizzare per la nuova veste pontificia lo stesso tessuto che Bergoglio prediligeva, ovvero un misto di lana leggera e terital, economico e pratico. Due talari sono già pronte e si conta di terminare anche la terza a breve, in modo da essere pronto per ogni eventualità. La talare verrà scelta in base a quella che calzerà meglio al nuovo Papa, mentre le altre verranno messe da parte, pronte per essere eventualmente riutilizzate in un futuro conclave.

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