Andrea Sempio marcato stretto. Il 37enne, ora indagato nel nuovo filone di indagine sull'omicidio di Chiara Poggi, ieri non si è presentato in Procura per l'interrogatorio. Una scelta arrivata nello stesso giorno in cui gli è stata attribuita la traccia numero 33 trovata a fianco del corpo della 26enne uccisa nel 2007 nella villetta di Garlasco. La traccia fu trovata vicino al cadavere, sulla parete destra che sovrasta le scale che portano alla taverna. Secondo gli inquirenti, è la prova che Sempio si trovava sulla scena del crimine, mentre Chiara Poggi veniva uccisa.
Ma questo non sarebbe l'unico elemento. Oltre al Dna estrapolato dalle unghie di Chiara, un tempo "anonimo" e che le analisi effettuate gli scorsi due anni attribuiscono a lui, ci sono le tre chiamate sospette al telefono fisso di casa Poggi, giustificate dall'amico di Marco Poggi come tentativi di contattare il fratello di Chiara perché non ricordava se fosse o meno già partito per le vacanze in Trentino. E ancora, le presunte incongruenze sullo scontrino del parcheggio a Vigevano del 13 agosto 2007 (il giorno del delitto) e consegnato agli inquirenti un anno dopo.
Garlasco, Taormina a gamba tesa: "Stasi e Sempio, cosa non capisco"
Un'impronta digitale, mai identificata perché la sua utilità giuridica è stata classificata com...Ma anche un ulteriore elemento: alcuni bigliettini che Sempio avrebbe scritto a mano, appunti poi gettati nella spazzatura e recuperati e sequestrati dai carabinieri di Milano incaricati della seconda indagine. "Alcuni sembrano avere a che fare con il delitto, anche con la fase esecutiva, altri parlano di cose 'inimmaginabili' - riporta il Corriere della Sera -. Parole che avrebbero letto anche Andrea Sempio e i suoi legali, Angela Taccia e Massimo Lovati, se si fossero presentati in procura". La Repubblica aggiunge poi uno dei testi dei biglietti: "Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare".