Terrorismo, gli obiettivi nel mirino: Italia, dove sale il livello di allerta

di Andrea Vallelunedì 23 giugno 2025
Terrorismo, gli obiettivi nel mirino: Italia, dove sale il livello di allerta
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Che «lo scenario sia cambiato» dall’altra notte non lo dice soltanto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ma anche i vertici delle forze dell’ordine. In un Paese, come il nostro, che ha già vissuto la stagione degli attentati (sebbene di altra matrice) e che ha gli occhi del mondo puntati addosso per via del Giubileo che porta a Roma frotte di pellegrini e turisti, l’allerta è massima, non solo nella Capitale ma un po’ in tutte le grandi città.

Sono, infatti, 29mila i siti sotto massima sorveglianza per i quali da ieri il Comitato per l’Ordine e la sicurezza convocato di prima mattina dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha disposto il potenziamento della vigilanza. Tra questi, circa un migliaio riguardano interessi statunitensi e israeliani. Particolare attenzione è rivolta in questo momento alle basi americane in Italia e, come detto, al Vaticano, dove già da ieri sono state intensificate le misure di sicurezza.

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Dopo l’operazione militare “Martello di Mezzanotte” condotta dagli Usa sull’Iran, Il titolare del Viminale ha riunito il Comitato analisi strategica antiterrorismo, Casa. E nel pomeriggio ha presieduto il Comitato allargandolo alla partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia e delle strutture preposte alla cybersicurezza. All’esito del summit, su impulso di Piantedosi, sono state potenziate le attività di prevenzione e analisi dei rischi per la sicurezza interna, con particolare attenzione alle misure di contrasto al terrorismo. Durante la riunione del Casa, sono stati presentati gli esiti delle recenti attività investigative e definite le nuove direttrici operative per far fronte ai potenziali impatti sulla sicurezza nazionale derivanti dalla crisi in Medioriente e dal deterioramento del quadro geopolitico. Ambasciate, consolati, residenze diplomatiche e sedi rappresentative dei Paesi coinvolti nel conflitto in Medioriente - in particolare Israele, Iran e Stati Uniti - sono ora sottoposti a misure straordinarie di controllo e protezione. Il livello di allerta era già stato innalzato a metà giugno, ma è stato incrementato dopo l’attacco statunitense.

In particolare, a Roma, la Prefettura ha disposto l’intensificazione della vigilanza sugli obiettivi americani e un potenziamento delle misure a tutela dell’ambasciatore Usa. I servizi di intelligence sono stati sensibilizzati in vista degli eventi legati al Giubileo. Da Aviano a Sigonella, è stata aumentata la sicurezza dei siti militari statunitensi. A Milano, faro sugli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali, con particolare riferimento a quelli degli Stati coinvolti nella crisi internazionale. A Napoli, il prefetto Michele di Bari ha disposto il rafforzamento della vigilanza degli obiettivi sensibili. A Genova il Comitato per l’Ordine e la sicurezza si riunirà stamattina con i rappresentanti della polizia, dei carabinieri e della Guardia di Finanza. L’obiettivo sarà valutare l’attivazione di ulteriori misure di sicurezza negli spazi pubblici, nei luoghi e nelle attività sensibili collegate a Israele e agli Stati Uniti. Nel capoluogo ligure è presente un’agenzia consolare degli Stati Uniti oltre alla principale sinagoga della Liguria. Anche nel resto d’Europa e, ovviamente, negli Stati Uniti, le misure anti-terrorismo sono state introdotte subito dopo l’operazione “Martello di Mezzanotte”.

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