Una scoperta che può cambiare direzione alle indagini sull'omicidio di Garlasco. È stata rinvenuta una traccia di Dna non ancora attribuita nella bocca di Chiara Poggi. Un risultato, questo, delle analisi effettuate dalla genetista Denise Albani, perito incaricato dal Tribunale, sul tampone oro-faringeo acquisito dal medico legale Marco Ballardini nel 2007 durante l’autopsia e mai oggetto di verifiche prima d'ora.
Anche se al momento si tratta di accertamenti preliminari, nelle cinque estrazioni il perito ha evidenziato due tracce di Dna maschile. Una (nella parte laterale) subito attribuita ad una "contaminazione" per mano di un infermiere assistente all’epoca del medico legale. L’altra, che ha restituito un profilo quasi completo, e nella parte interna centrale della bocca invece non ha ancora trovato una attribuzione. Insomma, non sarebbe né di Andrea Sempio, né di Alberto Stasi.
Garlasco, nuovo colpo di scena? "Il dna sotto le unghie di Chiara Poggi"
La notizia che è stata individuata una quantità di dna maschile appartenente a un uomo non ancora identifi...Una scoperta che aprirebbe uno scenario nuovo. Gli investigatori, nella loro riscrittura analitica della dinamica del delitto, stanno infatti lavorando sull’ipotesi che Chiara Poggi sia stata aggredita non alla base delle scale che portano al primo piano, ma in un contesto diverso. Si ipotizza una aggressione alla quale la 26enne ha tentato di resistere. Ecco allora che la presenza di Dna di un uomo nella bocca e sulla parte interna di labbra e lingua di Chiara, troverebbe una possibile spiegazione in una mano stretta sul viso per bloccare un tentativo di chiedere aiuto della vittima. Dubbi emergono anche sull'arma del delitto. Già nel 2007 venne ipotizzato, ad esempio, l’uso di più armi: una da taglio e una più pesante.