Un oltraggio alla memoria di Giacomo Matteotti. Nella mattinata di lunedì 21 luglio è stato segnalato il danneggiamento della lapide in marmo davanti al monumento dedicato al fu segretario del Partito Socialista, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo, i rilievi tecnico-scientifici e ora indagano sull'accaduto.
Tante le reazioni bipartisan. "Esprimo la più ferma condanna per l'atto vandalico al monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Un gesto vile e uno sfregio alla memoria di un deputato che ha pagato con la vita il coraggio delle sue idee e la sua incrollabile fedeltà alla democrazia. Alla Camera la sua memoria è viva e simbolicamente rappresentata dallo scranno che gli abbiamo riservato l'anno scorso, da cui Matteotti denunciò, il 30 maggio del 1924, le violenze e i brogli fascisti", tuona il presidente della Camera dei deputati, nonché esponente della Lega, Lorenzo Fontana.
La resistenza armata dei contadini
Lungo la Linea Gustav nel tremendo inverno 1943-1944 si sviluppò una forma spontanea di resistenza non armata che...A fargli eco Forza Italia. "Esprimo sdegno per quanto accaduto quest'oggi al monumento in ricordo di Giacomo Matteotti. Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave. Un attacco alla sua memoria che abbiamo l'obbligo di condannare", scrive sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Chi danneggia il monumento a Matteotti offende la memoria di un popolo, la storia di chi ha combattuto il fascismo sacrificando la propria vita. Un gesto gravissimo. Mi auguro che siano individuati i responsabili al più presto", commenta su X anche Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. A condannare il gesto, poi, anche Angelo Bonelli. Il leader di Europa Verde parla di un "atto vandalico", ma non riesce a fare a meno di prendersela con il governo: "Non è un gesto isolato: avviene in un clima in cui si tenta sistematicamente di riscrivere la storia e sminuire la portata dei valori della Resistenza. Giacomo Matteotti fu assassinato per aver denunciato in Parlamento le violenze e le illegalità del regime fascista. Colpire il suo ricordo significa colpire il cuore della nostra democrazia. Ci attendiamo che le autorità individuino i responsabili e che la politica, tutta, prenda le distanze senza ambiguità da questi gesti. Difendere la memoria antifascista non è un dovere solo morale: è un presidio irrinunciabile di civiltà". E infatti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, si è subito recato presso il monumento per verificare i danni subiti dalla lapide. "Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del Ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti. Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti. Confido nel lavoro delle forze dell'ordine per fare piena luce sull'accaduto e assicuro l'immediata disponibilità del Ministero della Cultura a collaborare per il ripristino del monumento".
Chi danneggia il monumento a #Matteotti offende la memoria di un popolo, la storia di chi ha combattuto il fascismo sacrificando la propria vita. Un gesto gravissimo. Mi auguro che siano individuati i responsabili al più presto. pic.twitter.com/uS4d7E07bd
— Chiara Braga (@bragachiara) July 21, 2025