La data è lo scorso 20 luglio, il quotidiano di riferimento è la Repubblica, il titolo il seguente: «Con la fiammata di caldo si va verso i 50 gradi: “La più forte della storia”». Sottotitolo: «Al Sud sono previste temperature record a Catania e Siracusa. Al Nord attesi violenti nubifragi, scatta l’allarme per le frane». Un pezzo che sui social del quotidiano veniva corredato dal seguente, ulteriore “approfondimento”: «La settimana dal 21 luglio potrebbe essere storica, dal punto di vista #meteo. Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de ilMeteo.it , conferma l’arrivo della più forte fiammata africana degli ultimi decenni o addirittura della storia».
Lo scenario complessivo è stato rispettato (e ci mancherebbe, vista la qualità della tecnologica ormai impiegata in campo meteorologico), l’Italia si è trovata divisa in due con temporali diffusi al nord (esempio, ieri a Milano c’erano 22 gradi ed è piovuto di nuovo) e tra i 35 e i 36°C tra l’Agrigentino e il Catanese (per fare un altro esempio), ma per il cataclisma serve ripassare più avanti. Per fortuna. Eppure, tirate le somme, esprimere soddisfazione perla delusione dei catastrofisti non è poi così appagante. Anche perché augurarsi davvero 50 gradi e seminare allarmismo (terroristico) per corroborare la narrazione sul riscaldamento globale e puntare il dito sui soliti negazionisti sottintende dolo oppure situazioni patologiche: a voi la scelta su come incasellare costoro.

I CORPI SI SCIOLGONO
Riguardo alla presunta settimana di passione, un altro popolare sito, 3BMeteo.it, ha registrato il 22 luglio oltre 45°C tra la Piana di Catania e Siracusa con picchi anche di 46°C: sono queste le soglie massime toccate, non è poco, sebbene non il primato (quello validato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale per l’Europa è stato di 48,8 gradi nel 2021 a Floridia, sempre in Sicilia) e non sono certo le temperature augurabili a qualcuno per passare l’estate. Ma l’inferno in terra prospettato da la Repubblica per colpa del “Cammello”, l’anticiclone africano che in queste ore se ne sta andando, assomigliava a una micidiale previsione funebre. Una gufata: «Grazie ai forti venti di compressione, a un bassissimo contenuto di umidità e alla lontananza dal mare, le temperature schizzeranno fino a 45°C.
Un unicum nostrano, con massime oltre i 49°C, uno scenario che porterebbe potenzialmente a riscrivere la storia climatica d’Italia ed Europa», avvertiva l’articolo, prima di obbligarci tutti a sederci ed entrare in fibrillazione: «Avvicinarsi anche solo al record europeo significherebbe sfiorare per la prima volta i 50°C all’ombra in Italia, e in Europa. Per dare un’idea di cosa può succedere a quelle temperature, un metallo si dilata sensibilmente, anche se in maniera impercettibile ad occhio nudo; un pezzo di plastica morbida si deforma, mentre il burro o la cera- che hanno temperature di fusione inferiori ai 50°C - si fondono completamente; le infrastrutture e le reti elettriche possono rischiare di collassare all’improvviso; ma soprattutto, le proteine del corpo umano iniziano a denaturarsi, portando a casi di confusione mentale, vertigini e perdita di coscienza». L’Apocalisse, all’improvviso.
LA PERCEZIONE
Eppure, in questi giorni abbiamo cautamente curiosato su app meteo e siti specializzati, ma dell’arrosto generalizzato non abbiamo trovato traccia, anzi, osservando webcam piazzate in luoghi notoriamente frequentati dai turisti e localizzati nelle zone sottoposte alle temperature meno sopportabili, come la piazzetta di Mondello oppure Punta Secca (la spiaggetta de Commissario Montalbano, nel Ragusano), non abbiamo notato automobili e passanti affondare nell’asfalto, zombi a spasso in stato confusionale, cadaveri sull’arenile.
Prendiamo perciò a prestito le parole del colonnello Paolo Sottocorona, che a inizio luglio, quando in molti si erano già avventurati a preconizzare un’estate da Giudizio Universale (ricordate lo studio che dava un picco di mortalità a Roma e Milano per il caldo? «Fino a 500 decessi»... naturalmente era tutto sbagliato), nel suo classico punto meteorologico su La7ha lapidariamente fornito la descrizione della nebulosa situazione “climatica” sul nostro Paese: «Quello che è scritto sui giornali spesso non è vero» e «la temperatura percepita non esiste, è un falso e andrebbe perseguita per legge». Amen.