Simona Cinà, "un segno sulla nuca": cambia il quadro?

giovedì 7 agosto 2025
Simona Cinà, "un segno sulla nuca": cambia il quadro?

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Sarebbe morta per annegamento Simona Cinà, la giovane pallavolista di Capaci trovata senza vita sabato nella piscina di una villa di Bagheria in cui stava festeggiando la laurea di due amici. È la prima svolta nell'inchiesta aperta dalla Procura di Termini Imerese per omicidio colposo sul decesso della ventenne, anche se alcuni punti restano ancora da chiarire; come, per esempio, l'orario esatto della morte. Nei suoi polmoni è stata trovata acqua, però non è chiaro se lei sia finita in piscina e affogata dopo aver avuto un malore per cause naturali, o provocate dall'assunzione di droga o alcol. Per accertalo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici.

Il legale della famiglia, Gabriele Giambrone, avanza anche l'ipotesi di un incidente, "forse Simona è scivolata vicino la piscina, ha sbattuto la testa e ha perso i sensi: dall'autopsia sarebbe emerso un piccolo segno sotto la nuca". Un'ipotesi questa che per i medici non è rilevante "ma che bisogna approfondire". Il legale chiede approfondimenti anche sulle cause dell'eventuale malore per capire se possa essere "stato indotto da sostanze che la giovane ha ingerito o che qualcuno le ha fatto ingerire come droghe o alcool". Per questo, annuncia, presenterà un'istanza alla Procura affinché "l'esame del tossicologico sia esteso a tutto lo spettro delle droghe sintetiche". Per i risultati di questi accertamenti ci vorranno tra i 30 e i 45 giorni. Sul corpo, come era già emerso dall'ispezione medico legale, non sono stati trovati segni di violenza, soltanto qualche ematoma sullo sterno procurato probabilmente dai tentativi degli amici di rianimarla dopo avere recuperato il corpo dalla piscina.

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"È difficile pensare - ha detto Gabriella la cugina di Simona parlando con i giornalisti dopo l'autopsia davanti al Policlinico - che una ragazza sportiva che sa nuotare così bene non sia riuscita a salvarsi e che anneghi in questo modo in una piscina alta massimo due metri. Dobbiamo quindi sapere se è stata male, come è caduta in piscina e poi morta per annegamento". Poi, a nome della famiglia, ha ribadito piena "fiducia nella magistratura e in quello che sta facendo". Dopo l'autopsia, durata oltre tre ore, l'avvocato Gabriele Giambrone e il consulente di parte Fabrizio Ammoscato hanno parlato con i familiari di Simona per spiegare loro cosa è emerso dall'accertamento eseguito, al Policlinico di Palermo, dai quattro consulenti nominati dalla Procura di Termini Imerese: Tommaso D'Anna, Simona Pellerito, Emiliano Maresi e Giuseppe Lo Re.

"Adesso i familiari - sottolinea il legale - cercano un po' di pace e vorranno occuparsi solo di organizzare il funerale per Simona. Vogliono un po' di intimità per elaborare questo grave trauma che hanno subito. Soprattutto adesso che hanno avuto la quasi certezza sulla causa della morte". La salma di Simona è stata restituita ai genitori e domani, alle 12.30, nella Chiesa Madre di Capaci si terranno i funerali. Familiari, amici, compagni di squadra, e tutta la cittadinanza si riuniranno per un ultimo commosso saluto. La comunità del paesino del Palermitano è sconvolta da quanto accaduto. Per domani il sindaco Pietro Puccio ha proclamato il lutto cittadino. "Ci stringiamo attorno alla famiglia di Simona con affetto e commozione - ha dichiarato il primo cittadino - e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare con rispetto e silenzio a questo momento di profonda tristezza".

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