Bolzano, consulente bancario sparisce con 20 milioni rubati ai clienti

di Claudia Osmettimartedì 9 settembre 2025
Bolzano, consulente bancario sparisce con 20 milioni rubati ai clienti

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Quando, a inizio dicembre dell’anno scorso, ha fatto richiesta di pensione anticipata, non è sembrato strano a nessuno. Sessant’anni, bolzanino, (oramai) ex consulente bancario, pure con un curriculum di tutto rispetto: chi lo conosceva (professionalmente parlando) lo considerava serio, affidabile, esperto. Non un mago, ma un professionista di cui ci si poteva fidare. Per molti era quasi un amico di famiglia, non un semplice broker. Sempre attento, rassicurante, sorridente. Che uno così volesse prendersi del tempo per sé, che male c’era? Invece è scappato (o quantomeno sembra lo abbia fatto) con un tesoretto diventi milioni di euro sgraffignato un po’ qui e un po’ lì ai suoi clienti. Da otto mesi è riuscito a far perdere le sue tracce.

Si è accorto che qualcosa non quadrava un imprenditore edile: un giorno ha effettuato l’accesso al suo conto e ha notato che mancavano dei soldi. Allora ha fatto l’unica cosa che poteva, ha denunciato il fatto, ma (sorpresa) subito dopo è arrivato un secondo industriale che lamentava un ammanco simile, poi un terzo e un quarto.

Non si contavano più nel momento in cui la procura di Bolzano ha aperto un fascicolo e ha iscritto nel registro degli indagati M. R. (queste le sue iniziali), adesso sul caso indaga la guardia di finanza coordinata dal pm Igor Secco.

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Sarà lunga. Sarà un’inchiesta delicata e complessa: da una parte perché si tratta di un lavoro di ricostruzione e di documentazione, si devono svolgere le verifiche, ci saranno le perquisizioni da compiere, dovrebbe essere già disponibile per gli inquirenti una relazione intermedia per ripercorrere i movimenti bancari dei conti correnti delle vittime (ma chi assicura che siano tutti e chi garantisce che non ci sia qualche ulteriore filone?); dall’altra parte non è una passeggiata nemmeno il rientro della situazione perché sì, con ogni probabilità l’istituto di credito si avvarrà della propria assicurazione per risarcire i clienti beffati però no, la procedura non è automatica (la società assicurativa chiederà conto alla banca del perché e del percome non s’è accorta di quanto stesse succedendo). Tempo, accertamenti e domande.

Le stesse a cui anche la magistratura sta cercando una risposta perché mica è semplice architettare la “truffa del secolo”: devi essere molto scaltro, devi essere molto paziente per presentarti davanti a investitori più o meno avveduti e proporre operazioni sicure e vantaggiose, contando forse sulla buonafede di chi ti sta davanti e sicuramente sulla sua fiducia. Devi essere anche molto sfacciato per rassicurarli con documenti contraffatti, con rendicontazioni autentiche quanto una moneta da tre euro che descrivono una realtà diversa da quella che stai imbastendo.

Il 60enne agiva in questo modo, diceva ai truffati che tutto andava per il meglio e, intanto, dirottava cifre e somme altrove. Probabilmente l’ha fatto per anni, al momento di quel denaro non sa più nulla nessuno. Forse è stato versato su un conto all’estero, magari è stato occultato grazie a canali difficilmente rintracciabili: una cosa sola è certa, M. R. non è uno sprovveduto, sa il fatto suo e gli ingranaggi del suo mestiere li conosce assai bene. In alcune occasioni pare abbia aperto conti per chiuderli a distanza di una manciata di mesi. È irrintracciabile da dicembre, per amici e parenti si sarebbe trasferito in un paesino del Veneto assieme alla compagna, ma in quel borgo non ci ha mai messo piede, da oltre mezzo anno non frequenta i suoi luoghi abituali, non risponde al telefono, non si mette in contatto neanche coi propri cari.

L’istituto bancario (che è rimasto all’oscuro dell’intera vicenda finché non è venuta a galla la prima querela) non sa dove rintracciarlo, gli ex clienti neppure: a suo carico potrebbe essere spiccato un mandato di cattura internazionale (perché tra le ipotesi più probabili c’è quella della fuga all’estero), ma per adesso la priorità è cercare di recuperare il recuperabile. Finanzieri e magistrati bolzanini stanno passando al setaccio piste, scie e testimonianze. Follow-the-money, seguii soldi, si direbbe per eventi simili: ma qui i soldi, e sono pure parecchi, sono vaporizzati, finiti chissà dove.

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