Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale (il loro processo inizierà tra un mese, a ottobre), i genitori di Francesco G, un ragazzino di appena quattordici anni morto a Vicenza l’anno scorso dopo aver ricevuto la diagnosi per un tumore osseo terribilmente raro. Il pm veneto Paolo Fietta sospetta che i due, come racconta l’edizione locale del Corriere, abbiano in qualche modo “accettato” il rischio di perdere quel figlio malato di fatto negandogli le cure più adeguate e affidandosi, invece, alle “terapie” di un ex medico tedesco, Ryke Geerd Hamer, radiato dall’albo, finito in prigione a più riprese, con una concezione quantomeno bizzarra delle azioni da intraprendere. A Francesco la patologia è stata scoperta nel marzo del 2023 a Bologna.
Una notizia spaventosa, che nessuno vorrebbe ricevere: figuriamoci una famiglia con un adolescente. Allora mamma e papà, M. A. e L. G., hanno chiesto un consulto a un dottore padovano che ha sconsigliato loro di effettuare la biopsia che generalmente si effettua in questi casi (considerandola troppo invasiva) e li avrebbe dirottati verso la dottrina alternativa di Hamer. È qui che la situazione ha iniziato a precipitare. Francesco e i suoi sono andati in una comunità in Toscana che, tra gli altri percorsi, ha l’autoguarigione secondo il “metodo Hamer”: il 14enne ha subito dei massaggi, gli sono stati fatti degli impacchi d’argilla e il massimo della medicina tradizionale a cui ha avuto accesso è stato un po’ di brufen.
Igor Protti irriconoscibile: "Il cancro sta vincendo 3-0"
"Ho uno sgraditissimo ospite”. Con questa frase, lo scorso 5 luglio, Igor Protti aveva rivelato tra...Nessuno gli ha somministrato eparina, nessuno gli ha dato la moxicillina. Certo, i genitori gli sono stati vicini e hanno fatto tutto questo pensando sinceramente fosse la cosa migliore per lui, l’amore e l’affetto non gliel’hanno mai fatto mancare, ma Francesco ha continuato a peggiorare finché un ricovero in una struttura sanitaria (quella di Perugia) non è stato inevitabile: al personale umbro hanno detto che si era fatto male cadendo dallo skateboard, i primi di gennaio dell’anno passato il ragazzo è morto: i medici hanno potuto garantirgli, nell’ultima sofferenza, solo cure palliative.