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Sciopero Generale, il Garante: "Illegittimo lo stop senza preavviso di domani"

di Andrea Carrabinogiovedì 2 ottobre 2025
Sciopero Generale, il Garante: "Illegittimo lo stop senza preavviso di domani"

(LaPresse)

4' di lettura

La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi, giovedì 2 ottobre, ha valutato "illegittimo" lo sciopero generale proclamato per domani, venerdì 3 ottobre, "in violazione dell'obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90". Nel provvedimento adottato, il Garante ha ritenuto "incoerente il richiamo dei sindacati proclamanti all'art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo 'nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori'". 

Lo sciopero generale è confermato dalle organizzazioni sindacali che presenteranno un ricorso al giudice del lavoro contro la delibera della Commissione di garanzia sugli scioperi che lo ha dichiarato illegittimo per la mancanza di preavviso. L'esame, in questo caso, richiederà alcuni giorni. A prescindere dalla decisione che sarà adottata dal giudice non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta: in assenza di una precettazione, infatti, l'eventuale sanzione - se comminata - si applica alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato il fermo e non può superare i 50mila euro.

L'Autorità di garanzia ha quindi inviato un'indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che "il mancato adeguamento comporta, tra l'altro, l'apertura di un procedimento di valutazione del comportamento". Una decisione, sacrosanta, che potrebbe scatenare le piazze, già sul piede di guerra. Anche nelle ultime ore, Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha pericolosamente alzato i toni, attaccando frontalmente Giorgia Meloni. D'altronde, il motto degli scioperanti è "blocchiamo tutto": l'obiettivo è il caso, bloccare il Paese nel nome di Gaza e della Flotilla, fermata dall'esercito israeliano tra la notte scorsa e questa mattina.

Poco prima dell'annuncio del Garante, Matteo Salvini aveva fatto sapere di aspettare "che si pronunci la Commissione di Garanzia, se dirà che è legittimo ne prenderemo atto", mentre "se non sarà così farò da ministro dei Trasporti tutto il possibile per fare sì che domani l'Italia non scenda nel caos". Intervenendo a Rtl 102.5, ha poi aggiunto: "Ho il diritto e il dovere, da ministro, di intervenire per garantire alle persone di andare a lavorare", ha aggiunto Salvini, per il quale "se qualcuno bloccherà strade o ferrovie ne pagherà penalmente le conseguenze". 

In giornata era arrivato anche il botta e risposta a distanza tra Giorgia Meloni e Maurizio Landini. Il presidente del Consiglio aveva attaccato con forza la posizione di mr. Cgil parlando di desiderio di allungare il weekend. "Lo sciopero di venerdì 3 ottobre non porterà alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso porterà molti disagi al popolo italiano - ha spiegato il premier -. Lo stesso popolo italiano che ancora ieri veniva ringraziato dai palestinesi per il lavoro che sta facendo. Ricordo che per esempio ieri siamo stati la prima nazione ad aprire un corridoio per i ricercatori. Ricordo che siamo la nazione non islamica che ha evacuato più persone per essere curate nei propri ospedali e siamo una delle prime nazioni al mondo per consegna di aiuti. Tutto questo - ha aggiunto - è stato fatto con la disponibilità alle risorse del popolo italiano che affronterà nei prossimi giorni temo diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane. Del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme".

Dal canto suo, Landini era intervenuto a L'aria che tira per rispondere così al premier: "Pensavo che a un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai - ha dichiarato il sindacalista -. E lo dico perché bisognerebbe avere rispetto di due cose. La prima è che lo sciopero non è un obbligo. Ogni persona decide se aderire o no. Quando una persona lo fa rinuncia al suo stipendio. E uno che per vivere ha bisogno di lavorare, rinunciando allo stipendio vuol dire che è convinto di partecipare a una cosa importante. E il fatto che lei scambi il fatto che la gente stia scioperando, non è il primo che abbiamo fatto in questo periodo su questo argomento, e che le piazze si stiano riempiendo di cittadini normali di fronte a quello che sta succedendo è perché vedere le persone che muoiono, vedere un genocidio, scatta un meccanismo tra le persone di umanità, di fratellanza".

Ma che cosa succede se i sindacati decidono di scioperare in ogni caso? Rischiano una sanzione prevista dalla legge 146 che arriva fino a 50mila euro, che varia in base all’entità della multa varia in base ad alcuni criteri, come la consistenza dell’organizzazione che ha proclamato lo sciopero. Ma che può essere raddoppiato fino a toccare i 100mila euro, in base alla gravità dell'infrazione. Dal canto loro i sindacati sono convinti che la deroga sul preavviso sia prevista dalla legge. "Proclamiamo lo sciopero garantendo ovunque i servizi minimi, - ha detto Landini- e possiamo farlo senza il normale Preavviso, secondo la legge 146, quando sono in discussione l'ordine costituzionale e la salute e la sicurezza cittadini". In una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera, il sindacalista aveva sottolineato che i protagonisti della Flotilla "stanno agendo per difendere i diritti costituzionali" e che si tratta di "lavoratori e lavoratrici che hanno preso permessi e aspettative per essere lì, e che abbiamo il dovere di difendere".

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