Un cartello messicano avrebbe messo nel mirino già nel 2024 il giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore di Report su Rai 3, di recente vittima di un tentato attentato. La sua auto, parcheggiata sotto casa a Pomezia, è stata fatta esplodere nella notte di giovedì 16 ottobre. Gli investigatori, alla ricerca del responsabile dell'atto intimidatorio, starebbero prendendo in considerazione anche la pista del cartello messicano. Pare, infatti, che dopo un’inchiesta del programma, alcuni esponenti si sarebbero detti pronti ad azioni violente nei confronti del giornalista. Questo quanto sarebbe emerso da una conversazione “intercettata” da un avvocato, Alexandro Maria Tirelli, e riferita sia a Ranucci che al pm della Dda Francesco Cascini.
"Dopo un servizio andato in onda in cui parlavamo degli interessi dei narcos albanesi e dei loro rapporti con il cartello messicano di Sinaloa, mi arrivarono dei messaggi alle 5.30 del mattino, da un avvocato - aveva raccontato il giornalista -. Mi confidò di avere avuto l’incarico dal cartello per compiere un’attività di depistaggio e dossieraggio contro di me. Denunciai tutto. Fu sentito in Procura, ma senza alcun esito".
Ranucci, spunta il video falso di Donzelli. FdI: "Ci penseranno gli inquirenti"
Un video falso con parole che Giovanni Donzelli non ha mai pronunciato. È quanto accaduto al deputato e responsab..."Nella mia veste di presidente delle Camere penali internazionali - ha spiegato il legale Tirelli a Il Messaggero - fui contattato da alcuni soggetti provenienti dal Messico, nel contesto di interlocuzioni che riguardavano la possibilità di assumere, direttamente o indirettamente, un ruolo di consulenza o di collaborazione su questioni connesse a riciclaggio internazionale. Non accettai quegli incarichi. Nel corso di tali contatti, mi capitò di ascoltare alcuni commenti molto gravi e inquietanti riferiti a Ranucci. Il tono e il contenuto di quelle parole lasciavano presagire un possibile intento di vendetta nei suoi confronti. La gravità di quanto udito mi indusse a interrompere ogni rapporto con quei soggetti, che ritenevo appartenenti a un contesto ambiguo e potenzialmente pericoloso, segnatamente cartelli messicani. Ritenni opportuno informare Ranucci e, successivamente, parlare con il procuratore di Roma". Tirelli, però, esclude che l'attentato sia riconducibile a questa pista: "Si tratta di soggetti estremamente potenti e strutturati, i quali, se decidono di agire, lo fanno con modalità precise, senza errori o intenti dimostrativi".
Altre piste su cui starebbero lavorando gli investigatori riguarderebbero le bande albanesi legate alle estorsioni e allo spaccio, la malavita del litorale romano e i membri delle frange estreme degli ultrà interisti. Per capirci qualcosa di più, gli inquirenti starebbero analizzando anche le inchieste e le interviste che andranno in onda nel corso della prossima edizione di Report, al via domenica 26 ottobre. Al momento, inoltre, non si esclude nemmeno l'ipotesi di un “lupo solitario”. A tal proposito Ranucci ha detto: "Tocchiamo talmente tanti interessi e centri di potere che è impossibile capire l’origine, credo sia qualcuno legato alla criminalità, non credo nei mandanti politici. È possibile pensare che a qualcuno faccia comodo intimidirci. Abbiamo delle puntate molto delicate che ci attendono, anche se non posso escludere che si riferiscano a qualche inchiesta del passato".