"Abbiamo offerto un appartamento in paese, gratis. L’affitto lo pagavamo noi": Giuseppe Masciulli, il sindaco di Palmoli in provincia di Chieti in Abruzzo, lo ha detto in un'intervista a Repubblica a proposito della famiglia che viveva nel bosco, gli australiani Trevillion-Birmingham. La loro storia ha fatto parecchio discutere dopo che il Tribunale dei minori ha deciso di allontanare i tre figli di 6 e 8 anni dai genitori, facendoli trasferire in una struttura protetta. Il primo cittadino, dunque, ha rivelato che il Comune un alloggio in città lo aveva proposto alla coppia. E loro, ha spiegato ancora Masciulli, "ci sono stati dieci giorni e se ne sono andati”.
Quando gli è stato chiesto perché la coppia decise di andare via, il sindaco ha risposto: "L’acqua corrente era trattata con il cloro, come in tutti gli acquedotti d’altro canto. I tubi che la trasportavano erano in politilene, un derivato del petrolio. C’era il gas metano, per loro un problema insormontabile. L’energia elettrica faceva crescere il buco nell’ozono. Dicevano che, schiacciata com’era tra le alte case del paese, non consentiva di vedere l’alba e il tramonto. Era rumorosa, poi, i passi delle persone, qualche rara automobile. Se ne sono andati presto”.
Paolo Crepet, lo sfogo sulla famiglia nel bosco: "Niente tv? Siamo seri..."
"Che non ci sia una televisione in casa non può essere motivo per nessuno per togliere un bambino da quel co...Il primo cittadino, comunque, ha detto che se la famiglia cambiasse idea una sistemazione si troverebbe: "Siamo pronti a sostenere le spese di un affitto per consentire alla famiglia di tornare insieme, in attesa dei lavori di ristrutturazione della casa nel bosco”. Lui, però, non nutre grosse speranze sulla risposta della coppia: "Sono così rigidi. Pensi che non consentono il prelievo di sangue ai figli, sono come i Testimoni di Geova. La bimba più grande, quando fu trasportata in elisoccorso in ospedale, per l’ingestione di funghi, si strappò la cannula dal naso perché era fatta di plastica. È anche per questa rigidità che la vicenda è finita con la separazione della famiglia”. Infine, ha chiosato: "Se i coniugi accettano di venire nell’abitazione offerta dal comune e ristruttureranno la casa di proprietà, si può aprire uno spazio di dialogo. Se restano intransigenti, torneranno tutti in Australia”.




