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Africa, sangue sui cristiani: stragi in Nigeria ed Egitto

Carneficina vicino Jos: 13 morti. Spari su un treno nel Paese del Nord: un copto ucciso, cinque feriti

domenico d'alessandro
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Ancora sui cristiani in Africa. In Egitto un uomo di 71 anni, di religione copta, è stato ucciso e altri cinque sono rimasti feriti in un attacco su un treno avvenuto nel sud del Paese. Secondo fonti mediche dell'ospedale in cui sono ricoverati i tre, nella sparatoria sono rimaste coinvolte almeno sei persone. La polizia egiziana ha già fermato l'assassino, che al momento è sotto interrogatorio. L'agguato rischia di far riesplodere la tensione nella zona, dopo l'attacco avvenuto a Capodanno. Poche ore prima, il governo de Il Cairo aveva richiamato l'ambasciatrice presso la Santa Sede, ufficialmente "per consultazioni" dopo le "nuove dichiarazioni del Vaticano concernenti gli affari interni egiziani" e considerate una "ingerenza inaccettabile". CARNEFICINA IN NIGERIA - La scorsa notte, in Nigeria, tredici persone sono state uccise dopo che alcuni uomini armati di fucili e machete hanno attaccato il villaggio cristiano di Kuru Station. Lo ha annunciato Simon Mwaekwom, capo del governo locale di Riyom, precisando che la notte scorsa sono state prese d'assalto tre abitazioni. Tra gli aggressori, ha affermato Mwaekwom, "c'erano anche alcuni soldati". Secondo i residenti del villaggio, le truppe che stazionano vicino a Kuru Station avrebbero rifiutato di prestare aiuto. Nell'attacco sono rimaste ferite altre tre persone, e tra le tredici vittime c'erano alcuni bambini. LA REAZIONE DI FRATTINI - “Le notizie drammatiche che  giungono oggi dalla Nigeria, dove ancora una volta vite innocenti sono  state stroncate in atroci attacchi mirati a colpire la comunità cristiana, dimostrano che il fenomeno dell'intolleranza religiosa è molto grave e di vasta portata”. Così il titolare della Farnesina, Franco Frattini, che ha proseguito:  “Sono episodi che meritano la più ferma condanna. La comunità internazionale non può nè deve chiudere gli occhi". RAPPRESAGLIA - Kuru Station è situata a sud di Jos, il centro delle violenze religiose in Nigeria causate da vicende politiche locali, disoccupazione e lotta per la terra. In città i negozi, le banche e le scuole sono chiuse. L'attacco della scorsa notte è probabilmente una rappresaglia dell'assalto di venerdì scorso a due bus, su cui viaggiavano otto musulmani di ritorno da un matrimonio e mai più ritrovati. Prima di quest'ultimo episodio, però, si era scatenata una spirale di violenza dopo l'attacco della vigilia di Natale in cui persero la vita circa ottanta persone.

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