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Lombardia, Ambrosoli corre al Pirellonema si scorda di dimettersi dal Corriere

Il candidato del Pd per le regionali ha un problema grosso. E' nel Cda del Corriere. Il quotidiano più diffuso in Lombardia. Mantenga la promessa, ora deve dimmettersi

Ignazio Stagno
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Umberto Ambrosoli ha vinto le primarie. Sarà il candidato per il centrosinistra nella corsa al Pirellone per elezioni regionali in Lombardia. Un bel risultato per l'avvocato milanese. Ma c'è un piccolo problema. Ora che la partita è cominciata Ambrosoli deve risolvere un dolce problema che ha dentro casa. L'avvocato ha un conflitto d'interessi che pesa sulla sua testa. E il conflitto è bello pesante. Ambrosoli siede nel consiglio d'amministrazione del Corriere della Sera. Il quotidiano più diffuso e venduto in Lombardia. Non poco per uno che vuole governarla. Insomma Ambrosoli anche solo indirettamente da via Solferino può avere una bella mano per farsi una campagna elettorale da leone. Circa un mese fa qualcuno gli aveva fatto notare questo problema. Questa sua posizione "comoda". Lui fregandosene anche degli altri candidati alle primarie il passo indietro non l'ha fatto. E dopo essersi preso il 58 per cento dei consensi alle primarie bisogna ricordargli la promessa che aveva fatto. Il 14 novembre scorso aveva twittato: "Se dovessi vincere le primarie il passo indietro sarà inevitabile". Di sicuro stando in Rcs era difficile perdere quelle primarie. E la vittoria è l'unica cosa finora inevitabile. Ora però l'avvocato deve mantenere la promessa. Deve dimettersi dal Cda del Corriere. Solo così potrà avere una campagna elettorale senza ombre e corsie preferenziali. A destra i conflitti d'interesse ci sono pure. La sinistra li ha sempre attaccati, solo verbalmente, con ferocia. Ora è giusto che il Pd sia coerente. Ambrosoli dimettiti dal Corriere. 

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