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Beppe Sala contro Nicola Zingaretti e il Pd romano: "Giù le mani dalla sede Rai di Milano"

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Enrico Paoli
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Stavolta non molla la presa. Stavolta il sindaco di Milano, Beppe Sala, non solo vuol tenere il punto sulla Rai al Portello, ma vuol convincere la componente romanocentrica del Pd della bontà dell’operazione varata dal Cda. E poco importa se dalla parte della tv pubblica romanizzata si è schierato Nicola Zingaretti, per il primo cittadino del capoluogo lombardo, contano i fatti.

“La Rai a Milano sta cercando di razionalizzare la sua presenza da tanti anni perché oggi ha una sede in corso Sempione, lo sappiamo più o meno tutti, ma soprattutto i centri di produzione sono in affitto in ex fabbricati industriali in via Mecenate e vi garantisco che la location non è così efficiente. Si palesa quindi la possibilità di trasferire il tutto insieme al Portello, in una realtà invece che permetterebbe di ridurre i costi ma soprattutto di avere centri di produzione molto più efficienti”, sostiene in un videomessaggio sui social il sindaco, tornando sulle polemiche sorte per il progetto dell'azienda di realizzare un centro di produzione nei padiglioni della Fiera, al Portello. “Il consiglio d’amministrazione della Rai ne discute da anni del trasferimento e alla fine, molto recentemente, approva il progetto e avvia il percorso realizzativo: 'apriti cielo' nella politica romana.

Destra, Sinistra, Centro: ovunque a difesa della Rai a Roma, dell'audiovisivo romano quasi ci fosse puoi anche una sorta di affinità elettiva tra la Rai e la Capitale, senza considerare che l'audiovisivo milanese è molto forte”, chiosa Sala. Ma, soprattutto, il primo cittadino evidenzia un particolare. “La Rai non è un ente benefico, non è un’associazione culturale. E non è accettabile che la politica molto spesso alzi l mano per lamentarsi di come la Rai funziona e quando ne pensa una che ha i caratteri dell’efficienza, con un progetto chiaro, che tra l’altro riguarda Milano, si oppone. Io spero sinceramente che la Rai non si faccia condizionare da questa illogica presa di posizione da una parte della politica e vada avanti con il suo progetto. Per il bene di Milano, certo, ma per il suo bene”.

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