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Incidenti e velocità: ecco la dittatura delle bici

Enrico Paoli
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Le piste ciclabili, per i possessori di bici elettriche sempre più simili a scooter, sono un accessorio del tutto trascurabile. Sul quel corridoio, realizzato fra auto in sosta e cordoli di cemento, ci viaggiano solo i più temerari, o i più ligi alle regole. Tutto il resto del popolo delle due ruote, con bici elettriche dalle prestazioni "folgoranti", sfreccia selvaggio sui marciapiedi, sbuca in contromano agli incroci mettendo in crisi pedoni e automobilisti, per non dire dei poveri motociclisti costretti a numeri da circo per evitare incidenti, saltando i semafori come fossero semplici bandiere colorate.


Insomma, a bordo di due ruote con la semplice pedalata assistita, o "taroccate" con particolari accessori, viaggiano i nuovi padroni della città, i signori dell'asfalto, protagonisti indiscussi della dittatura della biciclette. Perché Milano è diventata esattamente ciò: una città piegata ai voleri della cosiddetta mobilità sostenibile a due ruote. La Polizia locale di Milano, una delle città italiane a più a forte mobilità elettrica, nel 2022 ha fatto 1258 controlli, relativamente ai monopattini e alle bici elettriche, elevando solo 5 sanzioni. Per accertare le irregolarità il motore va smontato e non si può fare per strada. E già questo da l'idea del problema creato dalla dittatura della bicicletta. «Ormai il problema non riguarda solo Milano, ma investe tutte le città d'Italia», spiega a Libero Andrea Dara, deputato della Lega e membro della Commissione Trasporti della Camera, «per questa ragione è necessario mettere le mani nel problema. Lo stesso ministro, Matteo Salvini, ha annunciato di voler rivedere il Codice della Strada, e quella può essere l'occasione per aggredire il tema delle bici elettriche modificate. I tassisti, e non solo con quelli di Milano, si lamentano da tempo, sostenendo come le biciclette siano diventate il nuovo pericolo dal quale difendersi».

 


CODICE DELLA STRADA
Le norme per le biciclette elettriche, dette pedelec, sono contenute nell'articolo 50 del Codice della strada, modificato nel giugno del 2022. Il motore non deve superare i 250 W e, soprattutto, deve spegnersi se la velocità supera i 25 chilometri, o se il ciclista smette di pedalare. La legge considera biciclette solo quelle dove il motore assiste il ciclista, non quelle dove lo sostituisce. Sulle piattaforme online si vendono bici e motori con potenze fino a 2000 W e con velocità oltre i 50 chilometri. In città ne circolano tantissime e i rider, quelli che fanno le consegne a domicilio, le usano sistematicamente. Di controlli, ovviamente, non se ne parla. «È un problema enorme», afferma Claudio Sibilia, presidente e delegato sindacale di Adpl, «che va a sommarsi alla questione delle piste ciclabili, soprattutto quella che da Corso Venezia va verso Viale Monza. Il numero degli incidenti è lì a dimostrare come la corsia per le due ruote sia un fallimento». Quanto alle biciclette truccate o al mancato rispetto del Codice della strada è materialmente impossibile «effettuare i controlli», afferma il rappresentante sindacale dei ghisa, «mancando il personale per strada». E i dittatori a due ruote, bici o monopattini, ringraziano sentitamente.


«Purtroppo il nodo vero non è tanto la carenza di organico, visto che siamo circa 3mila, ma l'attuale organizzazione del lavoro», ribadisce Giovanni Aurea, delegato sindacale Rsu Polizia locale, in virtù della quale il Corpo «non riesce a evadere i tantissimi quotidiani reclami dei cittadini milanesi, il Comando predilige i servizi di sicurezza e ordine pubblico. Avevamo già 24 Nuclei e da gennaio in zona 1 ne è apparso un altro. I reclami inevasi causati da disorganizzazione potrebbero configurare omissione di atti d'ufficio. Valuteremo con i nostri avvocati». E fra i controlli non realizzati ci sono anche quelli relativi alle biciclette.


PARIGI SI RIBELLA
E proprio per questa ragione il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, città presa spesso a modello da Palazzo Marino, sta meditando di fermare i monopattini elettrici, ricorrendo ad un referendum popolare. Anche lì i ciclisti che sfrecciano oltre il semaforo rosso o sui marciapiedi, i monopattini selvaggi sul marciapiede, sono un vero prolema. L'assessore parigino alla sicurezza, Nicolas Nordman, è pronto a schierare mille agenti in più della Polizia municipale per il 2023 per i controlli. Nella capitale francese, gemellata con Roma, gli incidenti legati a bici e monopattini sono aumentati esponenzialmente. Ecco, magari invece di copiare l'idea dei 30 all'ora, con bici e monopattini che vanno più veloci, sarà bene ispirarsi anche a questi provvedimenti. 

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