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Milano, lavoro precario: cittadini e psicologi l'affrontano insieme

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Le iniziative dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia

francesca Belotti
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Il lavoro precario? E' un fenomeno che interessa un alto numero di persone in Italia. Solo a Milano sono 47mila i professionisti in difficoltà occupazionale, secondo i dati forniti da Ispesl, l'Istituto Superiore per la sicurezza sul lavoro. Tale condizione provoca disagi psico-fisici di notevole entità. Risulta quindi diffusa tra i cittadini la necessità di intervento dello psicologo il quale però, a sua volta, risulta colpito dal precariato. A Milano la situazione appare particolarmente preoccupante: la “sindrome da lavoro precario” colpisce infatti circa l'80% di lavoratori in queste condizioni, pari ad oltre 37mila casi. Stress, ansia, insonnia, disistima e, in molti casi,  conseguente depressione a causa, essenzialmente, della mancanza di sicurezza nel proprio lavoro e nel rinnovo del proprio contratto. L'attività diventa frenetica e concentrata su come scongiurare il “licenziamento”, sempre dietro all'angolo e scarsamente tutelato dal punto di vista normativo e sindacale. Tale situazione richiede l'intervento dello psicologo e dello psicoterapeuta. Tuttavia, per paradosso, questi stessi professionisti sono colpiti dal precariato, che è fenomeno trasversale a tutte le categorie. Un esempio. Alla ASL Città di Milano vi sono attualmente circa 100 psicologi precari in attesa di certezze sul proprio contratto di lavoro: ciò mette a forte rischio  i servizi socio-sanitari con funzione di prevenzione e cura psicologica sul territorio cittadino e limita fortemente le risorse a disposizione dei cittadini in settori delicati ed importanti quali l'assistenza ai minori e alle famiglie, nonché gli interventi nel campo delle dipendenze e del settore penitenziario. “La situazione del lavoro precario desta forti preoccupazioni sia per quanto riguarda i cittadini, colpiti in tutte le fasce sociali, sia per quanto riguarda la nostra stessa categoria, dal momento che il fenomeno interessa gran parte degli psicologi al di sotto dei 45 anni- spiega Mauro Grimoldi, presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia -. Vogliamo dare un segnale molto forte a tutti: intendiamo dedicare gran parte della nostra attività istituzionale a favorire ogni soluzione per risolvere questo vasto problema. In particolare, stiamo contattando sinergicamente vari enti per favorire la presenza dello psicologo/psicoterapeuta nelle aziende e per attivarla a favore dei lavoratori autonomi, in particolare tramite convenzioni con le associazioni di dirigenti e anche con la Camera del Lavoro di Milano. Di riflesso, grazie a queste iniziative, stiamo cercando di offrire più opportunità lavorative allo scopo di stabilizzare i contratti dei colleghi psicologi precari”. In una recente ricerca GfK Eurisko, commissionata dall'Ordine degli Psicologi della Lombardia, si rileva che nel periodo 2007-2008 il 14% delle aziende lombarde (circa 4.000) ha utilizzato a qualche titolo gli psicologi e che oltre il 20% (circa 6.000 aziende) si dichiara interessato/propenso a ricorrere alle prestazioni degli psicologi nel prossimo futuro. Il ricorso allo psicologo ha dato luogo a valutazioni positive di utilità nel 90% dei casi.

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