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Mondiali, perché tifare Francia: Galletti esplosivi, piacciono pure a noi

Giulio Bucchi
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I galletti transalpini sono i nostri rivali storici calcisticamente, ma è anche questo il motivo per tifare la nuova Francia del ct Deschamps al Mondiale brasiliano. Parteggiare per i «bleus» vorrebbe dire che il calcio tecnico, e non solamente fisico, avrebbe ancora la possibilità di trionfare in una manifestazione del genere. Insomma se hanno vinto i francesi, allora la prossima volta (in Russia) potrebbe vincere anche l'Italia (qualche maligno potrebbe però dire: «Vediamo se si qualifica», ma questo è un altro discorso). Tifare Francia anche perché Parigi è la capitale preferita dai turisti italiani. Perché è il paese che più ci assomiglia culturalmente, rispetto alle altre squadre rimaste in corsa. Perché delle quattro europee ancora in gioco è la scelta più plausibile. Perché augurarsi che vinca la Germania è un controsenso (arriverebbero a 4 mondiali e raggiungerebbero gli azzurri), perché se i francesi sono snob, i tedeschi sono invadenti e sai che tristezza vedere quest'estate, sulle spiagge nostrane, gruppi di teutonici in vacanza carichi di birra cantando cori incomprensibili con suoni gutturali. Vuoi mettere la classe di un francese che proprio perché snob, gioirebbe con molta più classe e stile. Per non dire di Olanda e Belgio due paesi che sono dei surrogati di Germania (gli oranje) e Francia (il piccolo Belgio che non si sa mai se sono più simpatici i valloni o i fiamminghi). Per entrare poi nel dettaglio più tecnico tifare i «galletti» anche perché sono allenati da una vecchia conoscenza del calcio italiano: quel Didier Deschamps che riportò in serie A la Juventus, dopo lo scandalo di Calciopoli, e fu poi cacciato ingiustamente. Perché dopo la figuraccia al Mondiale del 2010 in Sudafrica, i francesi si sono rimboccati le maniche e sono riusciti a tornare ad alti livelli. Un po' come dovrebbe fare il movimento calcistico italiano dopo la delusione brasiliana. In più hanno in squadra il giocatore più moderno del calcio attuale: Paul Pogba. Una roccia fisicamente, ma con due piedi eccezionali capace di giocare a tutto campo. La Juve lo ha capito, peccato che non sia italiano. di Giampiero De Chiara

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