Pietro Senaldi: "Evviva gli sgomberi. La vera violenza è occupare le case degli altri"
È la solita miopia ideologica che porta a guardare il dito e ignorare la Luna. Non si fa a tempo a liberarsi dei sessantottini e subito si scopre che i loro figli ragionano allo stesso modo, anche se sono passati cinquant'anni: gli sbirri hanno sempre torto e chi li contesta e vuole menarli, ieri i comunisti, oggi gli immigrati, è innocente a prescindere. Se poi gli agenti osano reagire con il manganello, vanno crocifissi sulla pubblica piazza. Non abbiamo avuto la Stasi né il Kgb, non abbiamo esperienza delle polizie spietate e corrotte che fanno il bello e il cattivo tempo in Messico e Sud America e neppure degli agenti dal grilletto facile con i neri tipici degli Stati Uniti di Obama, eppure la nostra sinistra è convinta che l' Italia sia alla mercé di una polizia violenta e spietata. Traveggole. Assistiamo sbigottiti a una parte di opinione pubblica, media, politici e perditempo vari, che confondono i tutori dell'ordine con i delinquenti e i fuorilegge con le vittime. La casa è un diritto, è il vecchio ritornello della sinistra da centro sociale. D'accordissimo, ma allora il vero violento è chi occupa l'abitazione che altri si sono comprati non chi, indossando una divisa ed eseguendo un ordine, con uno sgombero rimette le cose a posto. E complici della violenza sono da considerarsi le varie associazioni che danno manforte e consigli agli occupanti. La violazione di domicilio è un reato anche in Italia. In altri Paesi, occidentali, il proprietario è addirittura autorizzato a fare fuoco contro chi entra in casa sua senza invito e da mesi stiamo discutendo anche noi se estendere la legittima difesa a chi spara se si trova qualcuno in salotto. Sono decenni che, in nome della solidarietà, questo Paese tollera l'illegalità. Certa politica e certo associazionismo ne hanno fatto addirittura una cultura. Lo stato di necessità giustifica tutto, e siccome i profughi sono in un evidente stato di necessità, a loro tutto è consentito, con il risultato che la comprensione e l'accondiscendenza si trasformano in un incoraggiamento a delinquere e danno a quanti arrivano l'idea, che non si leveranno mai più, che in Italia il perdono è garantito. Ovvio che la situazione sia degenerata al punto che oggi, in molte periferie disagiate, indigenti vecchiette hanno paura di uscire a fare la spesa, perché al loro ritorno rischiano di trovarsi la serratura cambiata e la casa occupata da una famiglia di rom o di profughi; che se poi, come quasi sempre accade, ha dei figli piccoli, non riesci più a mandare via. Dal supermercato alla tomba, senza ripassare da casa. Confortati dagli accadimenti degli ultimi giorni, pubblichiamo una mappa degli altri edifici occupati che, con o senza manganello, poco ci importa, ci auguriamo la polizia sgomberi a breve restituendoli ai legittimi proprietari. A titolo informativo, alleghiamo anche un elenco parziale dei movimenti antagonisti che spesso spalleggiano le occupazioni. Così i proprietari sanno da chi guardarsi. È una guida di sopravvivenza necessaria visto che viviamo in un Paese che accoglie tutti al di là delle proprie possibilità, forse per il sadico piacere di trattarli male, visto che bene non può, e di rompere le scatole ai propri cittadini, come se tasse elevatissime, uffici pubblici, burocrazia e giustizia non bastassero. Ci accuseranno di fomentare l'odio ma non è così. Più semplicemente, visto che ormai è scoppiata quella guerra tra poveri che abbiamo da tempo annunciato e che lo Stato ha contribuito a innescare con una politica migratoria folle e scelte economiche assassine, abbiamo deciso di schierarci con i nostri poveri e con i poliziotti che li difendono. Il palazzo liberato a Roma giovedì è di proprietà di un fondo che gestisce i soldi dei pensionati, categoria ormai martirizzata, ma solo Libero l' ha messo in evidenza, contrapponendo ai bisogni degli eritrei sgomberati e nel giro di 24 ore già ricollocati, i diritti dei nostri anziani. Chi è contro gli sgomberi, ci indichi cosa si può fare per difendere la proprietà privata, come ci chiede la Costituzione, oppure faccia fagotto e lasci la propria casa a chi vorrà occuparla. di Pietro Senaldi