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Bruno Vespa, la bomba sulla magistratura: "Poniamo fine a questo indecoroso e spietato mercato"

Cristina Agostini
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La magistratura "affronta in questi giorni la più seria crisi di credibilità della sua storia recente. L'indipendenza del pubblico ministero", ricorda Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno, "fu stabilita dai costituenti per segnare un confine netto con la magistratura durante il fascismo" e "Giulio Andreotti, che la nostra Costituzione l'ha vista nascere, mi disse che tuttavia nessuno pensava che la magistratura si sarebbe divisa in correnti". Invece le correnti ora ci sono eccome - si riferiscono a partiti politici - e "siedono nel Consiglio superiore della magistratura, alto organismo costituzionale, in misura proporzionale alla loro forza". Tutti gli incarichi direttivi "vengono contrattati in maniera spietata", continua il direttore di Porta a porta. "Il cellulare del magistrato Luca Palamara, uomo potentissimo nella vita associativa dei giudici, ha svelato la Verità del traffico d'incarichi nei suoi termini più crudi". Palamara è sospettato di corruzione, ma, svela Vespa, "se il cavallo di Troia della Guardia di Finanza si fosse celato nei cellulari di tutti i componenti del Csm ne avremmo viste delle belle" perché "non accade di rado che giudici e politici s'incontrino". Leggi anche: "Tutte caz*** spacciate per reati. I giudici...". Feltri, devastante verità sui magistrati italiani E "stavolta si è saputo e nei termini più clamorosi, perché Luca Lotti, amico strettissimo di Matteo Renzi, ha problemi giudiziari e Cosimo Ferri è il centauro della magistratura: un po' giudice, un po' politico". Ora, si chiede Vespa, "da molti anni alcune voci clamanti nel deserto (tra cui la nostra) suggeriscono di sorteggiare un certo numero di magistrati tra i quali i colleghi potranno scegliere quelli da mandare al Csm. Verrebbe così rispettato il vincolo costituzionale dell'elezione". E "gli indecorosi mercati saranno chiusi".

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