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Paolo Becchi, la profezia su Matteo Renzi e Beppe Grillo: "Il patto tra disperati che seppellirà il M5s"

Maria Pezzi
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Ai tempi della Prima Repubblica era uso dire che «la politica è sangue e merda», con la Terza appena iniziata possiamo oggi dire che è solo merda. Beppe Grillo che si allea con Matteo Renzi politicamente equivale a quintali di merda. Non la chiameranno alleanza, troveranno un nuovo termine per nascondere l' inganno. Ma si tratta comunque di una merda. Cosa fare per salvare un partito che Grillo ha abbandonato da anni per farsi gli affari suoi, con il passo di lato, indietro e di traverso, e che ora si trova anche per colpa sua sull' orlo di una crisi di nervi? Ecco la pensata - che farà rigirare Gianroberto Casaleggio nella tomba: allearsi con il suo peggiore nemico di sempre, Renzi, pur di evitare - come sarebbe nella natura delle cose - che il popolo vada a votare. Il populista che si trasforma nel poltronaro, l' Elevato finito nei bassifondi di Maksim Gor' kij senza però essere in grado di portare speranza, ma solo merda in una discarica di miserabili. Con la scusa - perché che di questo si tratti lo vedono anche i ciechi - che prima di andare a votare bisogna, quelle poltrone, diminuirle. Per approfondire leggi anche: Vittorio Feltri: ecco perché Mattarella può ignorare il popolo La realtà è un' altra. In una innaturale convergenza il Brutto e il Cattivo collaborano insieme. Renzi con l' aiuto di Grillo mira a riprendersi il partito e Grillo con l' aiuto di Renzi a salvare la pelle del suo. Due falliti i quali credono che mettendosi insieme possano entrambi salvarsi dal fallimento. Quello che succederà di Renzi non mi interessa, certo che, se è così, Zingaretti dovrebbe quanto prima cambiare mestiere e dedicarsi all' ippica, ma per chi come me è stato per alcuni anni nel M5S una alleanza con Renzi significa la fine ingloriosa del MoVimento. Che i due riescano o meno nell' inciucio, con la sua presa di posizione Grillo può forse ritardare la fine del MoVimento ma il suo destino è comunque segnato. Dal partito del cambiamento con la sua presa posizione lo sta trasformando nel partito incollato alle poltrone, dal "partito della Rete", dove tutte le decisioni più importanti venivano prese dopo adeguata discussione dagli attivisti, lo ha trasformato nel partito di un capo politico che ha commesso molti errori e di un garante che adesso cerca di parargli il culo, tra l' altro dopo averlo preso per il culo. Vogliono il caos -  Cosa succederà oggi? Verrà calendarizzata prima la mozione di sfiducia contro Salvini o quella contro Conte? Vedremo. Nel primo caso a Salvini non resterebbe altro da fare che dare lui le dimissioni da ministro, e con lui dovrebbero dimettersi tutti i ministri della Lega. Vogliono il caos, se ne assumano la responsabilità politica. Tutti contro Salvini, tutti oggi d' accordo nel dire che il Capitano finalmente ha commesso un grande errore staccando la spina al governo. E che cazzo doveva fare se il "governo del cambiamento" non stava cambiando più nulla e mirava solo a campare? Ora cosa vogliono fare: una grande ammucchiata per salvare la legislatura? E riusciranno in questa loro impresa? Ci stanno provando in ogni modo, ma non è affatto detto che ci riescano. «Vedi, il mondo si divide in due diverse due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava». Nei prossimi giorni sapremo chi scava e non è detto che a scavare sia proprio Grillo. di Paolo Becchi

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