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Scanzi insulta la Santanchè: "Se nella mia vita avessi conosciuto solo lei..."

Andrea Scanzi e Daniela Santanchè

La battutaccia del giornalista su Facebook: la pitonessa ha attaccato il vicedirettore del Fatto e Andrea apre il fuoco

Andrea Tempestini
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Se tocchi Marco Travaglio le truppe travagline aprono il fuoco, subito, immediatamente, e dimostrano fedeltà al loro capo e "leader spirituale". Nella nomenklatura travagliesca, in posizioni apicali, c'è Andrea Scanzi, firma del Fatto Quotidiano, celebre fustigatore dei malcostumi politici - quelli del Pdl in particolare - e adoratore del Movimento 5 Stelle. E se tocchi Travaglio, il travaglino Scanzi reagisce. La premessa - La scuola, ovvio, è quella di Marco Manetta. Dunque la volgarità è altrettanta. Ma ci arriveremo. Urge premessa, ovvero ricordare l'infuocato duello televisivo tra capitan Travaglio e Daniela Santanchè, tra i nemici più odiosi per Marco e Andrea. Santanchè e Travaglio, tra un attacco e l'altro, se le son date pure sul sesso. La pitonessa affermava che Marco non sa far godere le donne e Travaglio rispondeva che Daniela, di sicuro, non avrebbe mai scoperto in prima persona se le sue elucubrazioni fossero veritiere. Sesso e rancore - E' questo, dunque, l'humus in cui si sviluppa lo Scanzi-pensiero, quello torbido del sesso e del rancore. Lo Scanzi-pensiero viaggia su Facebook, dove verga: "Premetto che sono toscano, molto toscano. E anche mio padre è toscano, molto toscano. Aggiungo che, in famiglia, quello volgare è lui", finge di mettere le mani avanti. "Io - continua ironico -, al contrario in camera ho il poster della Binetti; ascolto solo Radio Maria; leggo solo Luigi Amicone; e quando mi arrabbio, al massimo, grido poffarbacco". Masturbazioni mentali - Dopo la premessa fintamente "paracula", ecco che il soldatino Scanzi prende la mira e apre il fuoco. "Ciò detto e ribadito, scusandomi oltremodo per i toni grevi da Cioni Mario, mi sento di condividere una recente massima di mio padre. Questa: Se nella mia vita avessi conosciuto solo donne come la Santanché o la Biancofiore, o entravo in seminario o mi ustionavo dalle seghe". Il fido Scanzi rilancia la sfida, attacca la pitonessa rea di aver schiaffeggiato il suo mentore e per attaccarla s'aggrappa al sesso. S'aggrappa a una battutaccia, greve e ridicola. E già che c'è, tira in ballo pure la Biancofiore. La scuola travaglina non mente.

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