Gianluca Solla, il prof rosso amico delle Ong: "in pausa" dall'Università per imbarcarsi sulla Iuventa
A maggio Gianluca Solla ha lasciato temporaneamente la sua cattedra di filosofia teorica all'Università di Verona per imbarcarsi sulla Iuventa, la nave della Ong tedesca Jugend Rettet finita sotto sequestro per decisione della Procura di Trapani. Ai suoi studenti aveva lasciato un bigliettino: "Il ricevimento è sospeso a partire dalla seconda settimana di maggio per impegni di ricerca del docente", invitando anche i laureandi a scrivergli dal 28 maggio. Il professore rosso ha ritenuto opportuno considerare aggiornamento professionale l'esperienza nel Mediterraneo, che lo ha visto finire suo malgrado nelle carte della Procura. Sul quotidiano comunista il manifesto, invece, ci è finito volontariamente, autore di un reportage sull'attività della Ong in cui elogia l'operato dei tedeschi e critica l'iniziativa della magistratura italiana. Quello che racconta pubblicamente, però, come sottolinea Il Giornale fa un po' a pugni con quanto emerge dalle intercettazioni che lo riguardano. In quelle chiacchierate e mail a bordo della nave che, sospettano gli inquirenti, sarebbe collusa con gli scafisti il professor Solla rivela, a proposito dei volontari di Jugend Rettet: "È come se loro sottovalutassero tutto quello che non è tedesco né operativo, loro pensano di fare ogni volta quello che vogliono come se il Mediterraneo fosse cosa loro". "Se effettivamente gli sta a cuore la sorte dei migranti - aggiungeva ancora il professore, privatamente - sarebbe meglio operare in una direzione completamente diversa". Sul manifesto invece il prof amico dei volontari ne tesse le lodi in maniera indefessa, assicurando che i gommoni degli scafisti "sono stati sempre distrutti". Falso, secondo i pm, che avrebbero in mano anche prove fotografiche inconfutabili.