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Berlusconi, l'ultima idea: servizi sociali alla Fondazione Milan

"Ho 10 uomini di scorta, dove li mettiamo?". E così nello staff del Cav si fa strada un'ipotesi: un anno a fianco della figlia Eleonora

Giulio Bucchi
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Un futuro a tinte rossonere per Silvio Berlusconi, anche ai servizi sociali. Il toto-affidamento registra ogni giorno una nuova entrata. Martedì, per esempio, era stato Lele Mora a "chiamare" il Cavaliere: "Vieni a scontare l'anno di servizi con me da Don Mazzi, in campagna". Prima ancora, c'era stato il pressing di Mario Capanna e Marco Pannella. Oggi, invece, è Francesco Bei su Repubblica a suggerire l'ultima idea venuta al leader del Pdl-Forza Italia: svolgere i servizi sociali legati alla condanna per il processo Mediaset praticamente "in casa", alla Fondazione Milan. La onlus, dove lavora la figlia Eleonora, si occupa di progetti di beneficenza e aiuto ai dsabili e porta in giro per il mondo il nome del club rossonero di cui Berlusconi è presidente. Un coup de theatre che sicuramente non preserverà il Cav da qualche battuta maliziosa e puntuta (visto il momento non proprio esaltante del Diavolo) ma che, è la convinzione di Berlusconi e del suo staff, potrebbe risolvere un problema logistico: "Io mi muovo con 10 uomini di scorta, dove li mettiamo?", ripete ai suoi. Farlo, come detto, "in casa", potrebbe aiutare. Di sicuro, l'ex premier ha optato per i servizi sociali conscio che anche a livello mediatico questa scelta sarebbe più redditizia rispetto ai domiciliari. Sempre che, è il timore nell'entourage, i giudici non decidano di stangare ancora una volt Berlusconi obbligandolo ai domiciliari respingendo la sua richiesta.

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