Alessandro Sallusti, perché Antonio Ricci attacca Claudio Baglioni: "Non è cattivo, è un comunista furbo"
Alessandro Sallusti ha provato a dare una spiegazione all'ultimo attacco al vetriolo da Antonio Ricci contro Claudio Baglioni, colpevole di dirigere e condurre l'edizione 2018 di Sanremo. Come ricorda il direttore del Giornale, Ricci aveva detto: di "voler dar fuoco a Claudio Baglioni con una molotov", solo perché "con la sua maglietta fina" piaceva tanto "ai fascisti di La Russa e Gasparri". Il padre di Striscia la notizia invece ascoltava altro, robe tipo Guccini, Paolo e De Andrè, insomma per dirla come Sallusti: "era comunista". Qual è la ragione di tanto odio? Sallusti azzarda una spiegazione: "Dicono che Ricci sia cattivo, veramente cattivo, al punto che nessuno osa criticarlo temendo la sua vendetta". Leggi anche: Sallusti, la verità sulla Boschi: "Vi dico io perché si candida a Bolzano" C'è un problema di fondo, riconosce il direttore del Giornale: "Come tutti i dissacratore, quando si prendono sul serio cadono nel ridicolo, perdono la verve e diventano patetici". Le ragioni del caratteraccio di Ricci però sarebbero più profonde: "Io penso che non sia cattivo. Come tutti i comunisti è sicuramente più furbo che cattivo, tanto è vero che La locomotiva di Guccini, colonna sonora della sua giovinezza rivoluzionaria, l'ha dirottata sì, ma non sul binario che porta al martirio. Ha preferito quello che porta ad Arcore, dove a Mediaset ha trovato, nel mondo cantato da Baglioni, successo e ricchezza".