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Silvio Berlusconi e le promesse, Alessandro Sallusti: "Un po' come la lettera dei bimbi a Babbo Natale, ma..."

Giulio Bucchi
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Le promesse elettorali? "Assomigliano agli impegni che i bambini scrivono sulle letterine a Babbo Natale: farò il bravo in cambio di un regalo, in questo caso di un voto". L'immagine non regala una grande credibilità ai programmi dei partiti, a cominciare dagli annunci su fisco e immigrati di Silvio Berlusconi, e desta scalpore perché è l'attacco dell'editoriale di Alessandro Sallusti. Il direttore del Giornale, uno dei "fidatissimi" del Cav (si era anche parlato di una sua candidatura con Forza Italia), in realtà ammette che sì, "come i bambini, può essere che i partiti si impegnino in cose superiori alle proprie forze e possibilità", ma è anche vero il contrario. E cioè che più che sogni, sono "intenzioni" che faranno capire semmai non tanto cosa faranno i leader quando andranno al governo, ma cosa non faranno. Leggi anche: "Mi sono vergognato...", A chi ha dato il suo primo voto Sallusti Quindi, ad esempio, è probabile che Emma Bonino che vuole una sanatoria per tutti i cinquecentomila immigrati clandestini se andrà al governo con il centrosinistra proseguirà nella politica dell'avanti tutti, l'esatto opposto di quanto promesso da Berlusconi. Allo stesso modo, il Cav che punta sulla flat tax è una garanzia in fatto di tasse: magari non riuscirà ad applicare l'aliquota unica, ma di sicuro non ricorrerà alla patrimoniale, il segreto nemmeno tanto nascosto di Pd e M5s. 

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