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Eugenio Scalfari insulta Paolo Savona: "Il peggio del peggio, vuole far saltare in aria l'Italia"

Davide Locano
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Nella sua consueta lenzuolata domenicale su Repubblica, Eugenio Scalfari ripete per l'ennesima settimana di fila la sua speranza: ovvero, la creazione di una nuova formazione politica che sia in grado di recuperare il consenso perso dal Pd per battere il fronte sovranista capitanato da Matteo Salvini che tanto lo spaventa. Ma non solo. Nel suo articolo di domenica 7 ottobre, Scalfari mette nel mirino anche Paolo Savona, contro il quale usa toni durissimi. "C'è tuttavia qualcuno che pensa che Draghi sia inutilmente pessimista e che il governo debba insistere e anzi accrescere la manovra, caratterizzata dal famoso 2,4: è Paolo Savona, ministro degli Affari europei con un lungo passato di studi e di interventi di politica economica", premette il fondatore di Repubblica. "Savona - riprende - è un ottantenne in in ottima forma fisica e fu tanti anni fa il numero tre della Banca d'Italia, all'epoca presieduta da Guido Carli. Il successore, quando Carli si dimise da governatore, fu Paolo Baffi. Dopo di lui, sarebbe toccato a Savona, il quale però uscì, come Carli, dalla Banca perché desiderava assumere altri impegni e altre cariche, in parte di carattere economico ma anche di carattere politico. E così è vissuto fino a oggi, e, non a caso, fa parte di questo governo". Leggi anche: "Può essere la fine": Scalfari terrorizzato dai sovranisti E dopo averci introdotto il personaggio, Scalfari parte con le cannonate: "La tesi di Savona differisce in tutto e per tutto da quella di Draghi. Per Savona il 2,4 è semplicemente un inizio che potrebbe e anzi dovrebbe essere decisamente più alto, arrivando fino al 3 per cento. Questo tuttavia non basta affatto alla politica economica italiana, secondo le idee di Savona, il quale non esclude e anzi sembra suggerire un'uscita dell'Italia dall'Europa e comunque dalla moneta unica. Se per cinque o sei anni noi fossimo liberi di fare una politica di sviluppo degli investimenti privati ma anche pubblici, restaurando una sorta di Iri, l'avvenire sarebbe assai migliore del presente per il popolo italiano". "Questo ha detto nei giorni scorsi Savona. A me sembra catastrofico, ma piacerà certamente al governo di cui egli fa parte. Mi auguro che la maggioranza dei cittadini che vota per i gialloverdi non sia solidale con una politica del peggio del peggio", scrive Scalfari. Testuale: "La politica del peggio del peggio". "Il proposito di Savona di uscire dall'euro e dall'Europa è come una bomba a scoppio ritardato - continua Barbapapà -. Se i gialloverdi la facessero propria, l'Italia intera salterebbe per aria. Non dimentichiamo comunque che Savona è ministro in carica, dunque ricordiamocelo e seguiamo con attenzione quello che dice e quello che fa", conclude Scalfari con toni apocalittici.

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