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Alessandro Sallusti, sospetto su Matteo Salvini: "Perché ieri è sparito. Nemmeno con la sua faccia tosta..."

Davide Locano
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Occhio a Matteo Salvini. Ieri, martedì 16 ottobre, il vicepremier leghista era atteso a un incontro con Confindustria Lazio. Incontro saltato per un suo "impegno improvviso". E su quanto accaduto, Alessandro Sallusti - molto critico nei confronti sia del governo sia della manovra - ha un'idea ben precisa, che mette nero su bianco in un suo commento su Il Giornale. Secondo Sallusti, con la manovra hanno perso un po' tutti. Compresi "gli elettori leghisti che devono rinunciare alla flat tax, al taglio delle accise sulla benzina, a un vero condono; che devono accontentarsi di briciole sulla Fornero e sul Fisco; che devono ingoiare il taglio delle pensioni e un reddito di cittadinanza inevitabilmente esteso a rom e stranieri". Leggi anche: "Solo un cretino...". Lezioni di economia, Sallusti disintegra Di Maio Secondo il direttore, la manovra "è un caos che lascia allibiti non solo i vertici dell'Europa". E dunque, eccoci alla teoria di Sallusti: "Non è un caso - scrive - che ieri Matteo Salvini sia sparito dai radar mediatici. Certo non è il tipo da farsi intimidire da Juncker che minaccia bocciature ma festeggiare un pastrocchio simile con i suoi elettori è troppo anche per una faccia tosta come lui. Meglio volare basso e andare oltre. Già, ma oltre dove se nel Def da lui firmato c'è scritto nero su bianco che la pressione fiscale rimarrà costante al 41,7 per cento nei prossimi tre anni?", conclude Sallusti. Resta il sospetto del direttore: quella di Salvini una sparizione tattica?

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