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Alessandro Sallusti: "Desirée, io sono sempre stato dalla tua parte. Cosa diranno ora Boldrini e Saviano?"

Cristina Agostini
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Scrive una lettera a Desirée, e a chi come Laura Boldrini e Roberto Saviano continua a difendere l'immigrazione, Alessandro Sallusti. Desirée Mariottini, 16 anni, è stata drogata, stuprata e lasciata morire da un branco di immigrati clandestini in un edificio a San Lorenzo, a Roma. "Mi hanno dato del razzista perché avrei voluto impedire ai tuoi aguzzini di mettere piede in Italia senza le dovute protezioni per te e per noi. Mi hanno etichettato come fascista perché mi sono battuto contro le occupazioni abusive come quella che è stata teatro della tua mattanza", ricorda il direttore de il Giornale nel suo editoriale. "Io ho perso" ma "io oggi posso almeno rivendicare di essere stato - pur non conoscendoti - dalla tua parte e mi chiedo se altrettanto, dopo il tuo martirio, possono dire persone tipo Laura Boldrini, Roberto Saviano, partiti di sinistra e troppi preti di cui tu come la maggior parte dei tuoi coetanei - probabilmente non conoscevi neppure l'esistenza". Leggi anche: "Stuprata per dodici ore e...". Desiréè, i dettagli agghiaccianti Questi "signori", continua Sallusti, "sostenevano in Parlamento e in tv che tu non correvi nessun rischio, che tu dovevi avere fiducia in quei ragazzi in cerca di riscatto perché siamo tutti fratelli. Sostenevano, e sostengono, che rimandarli al loro Paese sarebbe stato incivile e disumano, che non dobbiamo avere pregiudizi". Questi stessi signori quando "si sono trovati in difficoltà hanno ottenuto di essere protetti. A differenza tua, cara Desirée, che pur essendo in pericolo eri senza scorta". E conclude: "Ti sono stati negati scudi politici e culturali. E questo non è colpa dei tuoi carnefici".

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