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Marco Travaglio distrugge Luigi Di Maio, per lui è finita: "Inadeguato, infantile e pure indegno"

Davide Locano
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Secondo voci e retroscena di stampa, Luigi Di Maio sarebbe sempre più isolato nel M5s, la cui base - e non solo - mal sopporta la convivenza con la Lega e il ruolo predominante da tempo assunto da Matteo Salvini. Giggino, però, non vuole mollare per ovvie ragioni: perderebbe la poltrona e, in teoria, anche la possibilità di fare politica (tra i grillini vige il tetto di due mandati, anche se come già hanno fatto in passato potrebbero piegare le loro regole in base alle 'esigenze'). Ma tant'è. Si parlava di un Di Maio sempre più isolato, e un ulteriore indizio circa questa sua solitudine arriva dall'ultimo editoriale di Marco Travaglio, il capo-ultrà grillino nonché direttore del Fatto Quotidiano, house organ pentastellato. Il punto è che Travaglio punta il dito contro Di Maio per i suoi attacchi a Mario Darghi, "avvelena il clima invece di tifare per l'Italia" secondo Giggino. Per il direttore, "questa replica di Luigi Di Maio alle dichiarazioni del presidente della Bce denota una buona dose di infantilismo e di inadeguatezza. E non è degna di un vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Ma neppure di un leader politico che dovrebbe essere sintonizzato con i cittadini o, quantomeno, con i suoi elettori". Parole pesantissime: infantile, indegno, inadeguato. Travaglio prosegue sottolineando come "chiunque abbia qualche euro da parte, incluso chi vota 5Stelle e Lega, è allarmato dallo spread che non accenna a calare". Leggi anche: Travaglio scarica Conte: brutalizzato sul Fatto Dunque il direttore sottolinea che "Draghi, oltre a essere uno dei più autorevoli e stimati personaggi che vanti oggi l'Italia, non è un euroburocrate in campagna elettorale, diversamente dai vari Oettinger, Moscovici e Juncker. E non è neppure un nemico dell'italia, visto che si è scontrato duramente con gli ultrà tedeschi, filo-tedeschi e anche anti-italiani allergici alle cannonate del quantitative easing che con l'acquisto massiccio di titoli di Stato ha aiutato per cinque anni i Paesi europei più indebitati, Italia in primis". Una lezione a tutto tondo, quella di Travaglio a Di Maio, "leader inadeguato". Insomma, anche il capo-ultrà scarica il capo politico grillino, a questo punto sempre più isolato e traballante.

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