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Marco Travaglio suggerisce il nome a Luigi Di Maio: "Chi dovete cacciare dalla tv"

Matteo Legnani
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Dovevano cacciare mezzo mondo. Epurare, rottamare, mandare a casa. Era stata questa una delle promesse fatte dal governo gialloverde al momento di entrare in carica nello scorso giugno. Soprattutto la parte grillina aveva minacciato sfracelli. E invece... tutti o quasi sono ancora lì. Alla Rai, nelle varie authority, all'Inps, insomma nelle poltrone che contano. Certo, sarà pure che il caso Renzi (rottamatore finito rottamato) qualcosa ha insegnato, ma l'aquiescienza mostrata in questi 8 mesi di governo dai gialloverdi ha finito per irritare persino un fan dei grillini come Marco Travaglio. Che nell'editoriale di oggi sul Fatto Quotidiano fa notare come per 8 mesi "l'odiato" Tito Boeri dell'Inps sia stato libero di sparlare sul governo senza essere commissariato (il suo mandato scade tra poche settimane), "Luca e Paolo continueranno a perculare Toninelli, Di Maio e Salvini a 'Quelli che il calcio'", a Sanremo di siamo ricuccati Baglioni con aggiunta di Bisio e Raffaele, e anche Fazio e Vespa paiono destinati a restare, al più con qualche sforbiciatina ai loro compensi. Roba da spingere Travaglio a chiedere ai gialloverdi di farla, una qualche epurazione, almeno e anche solo per non deludere le attese, anche se lui stesso mostra di avere qualche dubbio: e se fosse che i gialloverdi, fin qui, hanno cambiato poco o nulla (oltre che pensando alla sorte di Renzi) anche perchè, al posto di quelli che vorrebbero cacciare, non saprebbero chi mettere? Leggi anche: Travaglio, capito il figlio rapper del direttore? Che caso, firma per la Rai

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