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Alessandro Di Battista da idolo a zimbello dei grillini a Roma: "Sa come lo chiamiamo?", nomignolo tragico

Giulio Bucchi
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Da leader del futuro (immediato), Alessandro Di Battista si è trasformato in poche settimane nello zimbello dei suoi stessi compagni nel Movimento 5 Stelle, che gli hanno affibbiato un soprannome piuttosto imbarazzante. Leggi anche: "Ma che fate stasera?". Di Battista a DiMartedì, il pubblico non applaude e lui sbrocca in diretta Salutato al rientro in Italia come il salvatore del M5s, in pieno affanno sotto i colpi di Matteo Salvini, l'ex reporter dal Centro America per il Fatto quotidiano è riuscito nella mirabile impresa di affossare ulteriormente i 5 Stelle non solo nei sondaggi ma pure nei dati reali, risultati delle regionali in Abruzzo alla mano. Per questo, dopo un calendario fittissimo di dichiarazioni social e presenza in tv, culminate con la tragicomica richiesta di applausi a DiMartedì, davanti a uno sbigottito Giovanni Floris, Dibba è stato messo in panchina. Zittito da Di Maio, Casaleggio e Conte, si dice a Roma, preoccupatissimi che a ogni sua parola sopra le righe (vale a dire, tutte) i 5 Stelle perdessero mezzo punto. E le indiscrezioni velenose, come sempre accade per i personaggi potenti finiti un po' in disgrazia, ora si sprecano. Il Corriere della Sera, ad esempio, riporta un commento divertito di un collega grillino: "Lo sa come lo chiamiamo? L'anguilla, per la sua capacità di scivolare via nei momenti difficili". Non esattamente la virtù migliore per un aspirante leader.

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