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Otto e mezzo, Lilli Gruber processa "il fascista" Matteo Salvini in diretta: "Cosa gli dovremo regalare"

Giulio Bucchi
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"Gli daremo il manuale di bon ton". Lilli Gruber sigilla a modo suo la puntata di Otto e mezzo, nuovo "processo a Matteo Salvini" e al pericolo (secondo il salotto di La7) di ritorno del fascismo. Il titolo sarebbe "Olimpiade, vince l'Italia del Sì", ma la discussione con gli ospiti in studio, Giampaolo Pansa, Paolo Mieli, Vittorio Sgarbi e Lucio Caracciolo, vira subito verso tutt'altri lidi decisamente più graditi alla padrona di casa.  Leggi anche: "Avete visto Salvini?". A Otto e mezzo si ride (poco) con Severgnini Salvini "uomo forte" o "dittatore", come suggerito dall'ultimo libro di Pansa? "Non si vedono segni di dittature - spiega Mieli -. Qui a questo tavolo Eugenio Scalfari ha detto cose analoghe e a un giornalista è consentito estremizzare. Ma rispetto a quella prima volta, bisogna dire che Salvini ha l'attitudine a lasciar passare tutte le cose irregolari senza mai mettere un fermo, "questo non si fa" che mi inquieta un po'". Anche Sgarbi non chiude del tutto la porta allo scenario: "Pansa è un giornalista intelligente e pronto a interessare la gente con argomenti come gli orrori partigiani. Questa volta aumenta il valore di un uomo non molto grande, Salvini non è un dittatore, non ne ha la stoffa e nemmeno la volontà. Lui è molto intelligente e sveglio, e Pansa lo aiuta, gli fa un favore". Caracciolo, direttore di Limes, tira in ballo Benito Mussolini: "Salvini è furbo, esprime gli umori del tempo e alle sue spalle ha l'unico partito vero rimasto. Se ha un grande futuro? Dopo un po' gli italiani si stufano e gli uomini forti hanno sempre avuto un futuro limitato, salvo uno che è finito a Piazzale Loreto". E la Gruber, come da copione, gongola.

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