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Carlo De Benedetti contro i figli, l'atto estremo: "Lascio", nuovo terremoto su Repubblica

Giulio Bucchi
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La faida in famiglia nel gruppo Repubblica: Carlo De Benedetti ha ufficialmente rinunciato alla carica di presidente onorario di Gedi Gruppo Editoriale, holding che controlla il quotidiano e L'Espresso. Lo comunica la società. "Confermando le mie divergenze sulla conduzione e prospettive dell'azienda, per coerenza rinuncio alla carica di presidente onorario'', ha spiegato. Il consiglio di amministrazione della società ha preso atto della decisione. "Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento per il contributo determinante da lei fornito alla società negli ultimi 40 anni", si comunica dal gruppo.   Leggi anche: "Pensate a De Benedetti...". Urbano Cairo e il suo no alla politica: retroscena pesantissimo Due settimane fa i figli di De Benedetti, che controllano Gedi, avevano rifiutato l'offerta del padre di ricomprare il gruppo giudicandola insufficiente. In una intervista al Corriere della Sera (diretto concorrente di Repubblica), l'Ingegnere aveva attaccato in maniera brutale i suoi stessi eredi: "I miei figli sanno fare bene altri mestieri. Ma non hanno la passione per fare gli editori. Non hanno neanche la competenza; ma prima di tutto non hanno la passione. E senza passione non puoi fare un mestiere così particolare, artigianale, per il quale occorrono sensibilità, gusto estetico, cultura, capacità di conduzione di uomini, talento per mettere insieme un'orchestra e il direttore che la dirige, decidere quale spartito suonare". In effetti, le dimissioni di De Benedetti appaiono oggi come un atto non solo scontato, ma dovuto. 

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