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Arturo Scotto, Capodanno da incubo: "Insultavano Anna Frank, mi hanno preso a pugni al grido di 'Duce, Duce'"

Gabriele Galluccio
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Il Capodanno veneziano a piazza San Marco si è rivelato un incubo per Arturo Scotto. A raccontare quanto accaduto ieri all'ex parlamentare è la moglie Elsa Bertholet in un post su Facebook. "Un gruppo dietro di me - scrive - canta 'Anna Frank sei finita nel forno', mi giro e dico 'ragazzi basta!' ma loro si mettono a urlare 'Duce, Duce' con mano alzata". A questo punto la situazione degenera: "Si gira mio marito che prima non li aveva sentiti cantare e boom, si prende botte in faccia da vari lati. Poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e picchiano pure lui, visibilmente abituati al fatto, infine fuggono come dei vigliacchi che sono. Bella Venezia. Buon anno antifascista a tutti". Per approfondire leggi anche: "Accolgo un fascista in chiesa a una condizione" Sono tanti gli attestati di solidarietà che stanno arrivando all'indirizzo di Scotto, a partire dal ministro Roberto Speranza: "Ho parlato con lui e mi ha raccontato dell'aggressione subita a Venezia. A lui, alla famiglia e al coraggioso ragazzo che ha provato a fermare i giovani fascisti va un grande abbraccio". Molto duro il commento di Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd: "È ora di capire che si tratta di reati. Contro questi episodi non si sente abbastanza la forza della legge".

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