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Lodo Mondadori, Marina Berlusconi furiosa:"De benedetti ci ha preso per suo bancomat"

Matteo Legnani
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Marina Berlusconi, è scatenata, sul nuovo risarcimento chiesto alla Fininvest dalla Cir della Famiglia De Benedetti. Per il numero uno della Fininvest, "l'ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto. Sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta, considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat, dal quale prelevare secondo necessità. Non è bastato l'esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti nella vicenda Lodo Mondadori. La Cir ora torna alla carica chiedendoci altri 32 milioni di euro, che rivalutati ammontano a quasi un centinaio, questa volta per il 'danno non patrimonialè", sostiene la figlia di Silvio Berlusconi dopo aver ricordato il maxi-risarcimento cui è stata condannata la Fininvest. "Ma è il modo in cui si arriva a motivare e a quantificare questo inesistente danno che lascia ancor di più sconcertati - prosegue -. Come fa la Cir a lamentare uno 'smacco imprenditorialè ingiustamente subito quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi? Di smacchi imprenditoriali l'ingegnere ne ha accumulati eccome, ma sono ben altri: basti pensare alla distruzione di un marchio storico come l'Olivetti, o alla pesante situazione debitoria del gruppo Cir".  Marina Berlusconi sottolinea poi che “la società però va oltre, e  nella sua richiesta tira fuori addirittura presunti danni psicologici,  per la precisione 'i gravissimi stress e disagi nella sfera psichica   ed emotiva degli esponenti di Cir', a cominciare da De Benedetti.   Detta da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie   all'esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c'è da rimanere senza   parole. Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti, credo   sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa   vicenda giudiziaria ha davvero provocato. Ad aziende sane come le   nostre, che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e   che danno lavoro a migliaia di persone. Ma anche al rispetto della   verità e della giustizia di questo Paese”.

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