Cerca
Logo
Cerca
+

Beppe Grillo contro Pierluigi Battista: è lui il giornalista del giorno. "Dimentica il M5s"

Il leader pentastellato oggi ha ribattuto al premier Letta: "Non faccio liste di proscrizione". Ma in serata tira una bordata contro la firma del Corsera

Roberto Procaccini
  • a
  • a
  • a

  Dopo Maria Novella Oppo e Francesco Merlo, il terzo cronsita a finire nella black list di Beppe Grillo è Pierluigi Battista del Corriere della Sera. A lui è dedicata la rubrica il giornalista del giorno tenuta sul suo blog dallo zazzaruto leader del Movimento 5 stelle. E pensare che, proprio oggi, l'ex comico genovese aveva reagito contrattaccando ai rimproveri del premier Enrico Letta: "Che qui si facciano liste di proscrizione è una sua invenzione", sosteneva Grillo. Invece in serata è arrivata la bordata per Piggi Battista. Colpo che lo pone in sintonia con l'amico a fasi alterne Marco Travaglio: il vicedirettore del Fatto Quotidiano bastona con cadenza quasi quotidiana la firma del Corsera (che a sua volta si difende come può). Il post - Battista "è riuscito a superarsi in un lungo articolo sul finanziamento pubblico dei partiti - si legge su beppegrillo.it -, sui quali si scaglia con un vigore mai visto prima nei vent'anni in cui sono stati erogati". Qual è il problema? "Battista ha il furore di un Savonarola: Tutti sapevano che la sostituzione della parola finanziamenti con la parola rimborsi era solo un imbroglio lessicale - argomenta Beppone -, una furbata per accaparrarsi quelle imponenti risorse pubbliche che gli italiani avevano plebiscitariamente scelto di non voler destinare ai partiti. Battista non ha riportato - accusa - (non sapeva? non voleva? non poteva?) che l'unica forza politica che ha rinunciato ai rimborsi (per  42 milioni di euro) è stato il M5S". E' il momento degli strali grillini: "Anzi, per il Battista, il M5S è l'ultimo arrivato, ma   anch'esso famelico, un soggetto che provoca ormai ribrezzo 'il   disgusto che l'opinione pubblica prova nei confronti dei partiti arraffoni'. Compresi, come si è visto in Emilia Romagna, i nuovi arrivati (uno fuori dal M5S dal 2012, ndr), anch'essi famelici, del Movimento 5 Stelle".  

Dai blog