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Alessandro Sallusti contro Luigi Di Maio: "Tutti a lavorare nei campi. Chi non vuole faticare si arrangi"

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Alessandro Sallusti si rivolge a Luigi Di Maio. E lo fa con toni durissimi. Dopo il ringraziamento a chi ha reso possibile la realizzazione del nuovo ospedale di Milano, il direttore del Giornale non può che criticare l'operato dell'attuale ministro degli Esteri. "Come Di Maio saprà - scrive - il settore agricolo, parte fondamentale della nostra economia, è in grande sofferenza. La terra non aspetta, i raccolti neppure, ma mancano, tra quarantene, malati e stranieri fuggiti, almeno 370mila addetti". Per Sallusti è solo una questione di giorni prima che la stagione andrà in malora.

 

"Manca manodopera - e qui arriva al punto -, ma oltre due milioni di persone sono a casa a far niente ufficialmente in attesa di occupazione ben pagate dal reddito suddetto". Il reddito di cittadinanza, quello di cui il grillino è considerato il padre. "Ecco, possibile, signor ministro - si chiede il direttore - che il dieci per cento di questi non possa essere obbligato ad andare nei campi, pena la perdita del ricco sussidio Altro quindi che estendere il reddito" scrive in riferimento all'ultima trovata di Beppe Grillo: un "reddito universale" per tutti. "Estendiamo il lavoro - propone dalla sua parte -. Non farlo è un insulto a tutti noi, a chi in quindici giorni ha costruito da zero un signor ospedale. Chi non ha voglia di lavorare, signor ministro, si arrangi. Non è più tempo di fannulloni".

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