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Coronavirus, Massimo D'Alema è il "facilitatore" tra Italia e Cina: la posta in gioco è alta, cosa potrebbe guadagnarci

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Massimo D’Alema è ancora molto attivo tra la Fondazione ItalianiEuropei, i corsi universitari e la collaborazione con una società di consulenza. Il Giornale pone però l’accento soprattutto sul suo ruolo di facilitatore dei rapporti tra Italia e Cina: l’ex premier sarebbe molto richiesto come consulente anche da chi, in Asia, va a caccia di aziende in difficoltà, ma con buone potenzialità da acquistare sul mercato italiano.

In una recente intervista rilasciata a La Repubblica, D’Alema ha anche dichiarato di non essere interessato alla prossima tornata di nomine nelle aziende pubbliche. Per Il Giornale questa è però una “normale bugia diplomatica”: l’ex leader dei Ds sarebbe in corsa per la poltrona di presidente dell’Eni, ne avrebbe già parlato con Roberto Gualtieri. Anche se il ministro dell’Economia gli avrebbe spiegato che quel posto è ambito dal Movimento 5 Stelle e che quindi non ci sarebbero grandi speranze. D’Alema è però molto stimato dal premier Giuseppe Conte, che gli avrebbe confidato di essere disponibile a fare un tentativo: hai visto mai che i grillini non si mettono d’accordo o non trovano nessuno. Eventualità che non è da escludere, dopo la figuraccia fatta su Mps. 

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