Vittorio Colao, intervistato dal Corriere della sera, svela come è stato chiamato a dirigere la fase 2 dell'emergenza coronavirus. Prima però nega di voler prendere il posto del premier, come molte indiscrezioni politiche rivelano: "Non ho nessuna intenzione di fare politica. Mi è stato chiesto di aiutare a gestire una fase complicata, con un gruppo di persone esperte di diverse materie". Poi rivela che fu Conte a chiamarlo: "Stavo passeggiando in giardino, qui a Londra si può. Ho chiesto due ore per avvisare la General Atlantic, cui dedicavo metà del mio tempo, e le altre società cui collaboravo. Mi hanno risposto: of course, naturalmente puoi e devi fare qualcosa per il tuo Paese. Alla fine tornerò al mio lavoro. Molti manager l' hanno fatto, in molti Paesi; solo in Italia si pensa che vogliano fare politica. Sono state scritte anche altre inesattezze".
Alessandro Sallusti, profezia a L'Aria Che Tira: "Colao come Monti, fra poco prenderà le redini con Mattarella"
"Siamo in una situazione di caos". Alessandro Sallusti sintetizza così quanto sta accadendo sul Mes. In...Dagospia però racconta che le cose andarono in maniera diversa. L'investitura arrivò dopo tanti rifiuti e solo dopo l'intervento del Quirinale: "Dopo vari ‘’no, grazie”, Colao accettò l’idea del Quirinale dopo una telefonata di Mattarella. Conte temeva di essere oscurato dal super manager e nicchiò giorni prima di dar vita alla Colao-force". Che il rapporto non sia dei migliori con Conte, Colao lo svela nella risposta al Corriere della sera sulle mancate riaperture di negozi e bar e chiese: "Non sono di competenza del nostro comitato, sono decise dal governo sulla base di input sanitari. noi siamo advisor…”