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Alessandro Sallusti e la Fase 2: "Non vorrei che qualche solerte sindaco...". Qui si rischia la rivolta

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"La Fase 2, come del resto il nostro governo che l'ha pensata e declinata, è tutta un congiuntivo, «ipotetica e non rilevante»". Alessandro Sallusti usa l'irona e consiglia ai lettori di "affidarsi al puro buon senso" per uscire dalla giungla di eccezioni, divieti e proibizioni messa in piedi dall'ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte. Un percorso a ostacoli, tra visite ai congiunti (consentite) o agli amici (no), passeggiate (vietate, non si può andare a zonzo) o corsette (lecite) sul quale il direttore del Giornale, nel suo editoriale domenicale, vede però un grosso  ostacolo. 

 

 

 

"Se non vuole cadere nel patetico il governo abolisca da subito l'inutile e mortificante autocertificazione", tuona Sallusti, che poi si fa pessimista; "Mi auguro che a qualche solerte prefetto o sindaco non venga in mente di riempire le città di posti di blocco, altrimenti non sarà una rivolta ma una risata a seppellirli. Ecco, se qualcuno oserà fermarci nel nostro ritrovato esercizio di libertà costituzionali, affrontiamolo con il sorriso".

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