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Marco Travaglio difende Bonafede: "Massimo Giletti lo ha dato per scontato"

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Oggi, puntuale come le tasse, scontata, prevedibile e per questo ancor più risibile, in prima pagina sul Fatto Quotidiano ecco piovere la difesa d'ufficio di Marco Travaglio, impegnato a schivare i colpi per conto di Alfonso Bonafede e impegnato a dettare la linea ai grillini dopo quanto accaduto a Non è l'arena domenica sera, dove il pm Nino Di Matteo aveva rievocato il momento in cui fu vicinissimo al Dap, salvo poi vederlo "sfuggire" poiché, ha spiegato, il suo nomer era "inviso" ad alcuni boss mafiosi. Tutto ciò ovviamente accadeva quando Alfonso Bonafede era ministro della Giustizia. E nel goffo editoriale di Travaglio, con ancor più veleno e insulti del solito, c'è un passaggio che lascia veramente interdetti. Già, perché Marco Manetta scrive: "L'altra sera l'ex pm (Di Matteo, nda) ha evocato le frasi dei boss a proposito della presunta retromarcia del ministero sulla sua nomina al Dap. E, anche se non ha fissato alcun nesso causale fra le due cose, Massimo Giletti l'ha dato per scontato". Insomma, Travaglio accusa di Giletti di aver dato "per scontato" il nesso causale tra quanto detto da Di Matteo e il ruolo di Bonafede. Ma è serio? Roba, davvero, da ridere: come se, in una vicenda del genere, il Guardasigilli non c'entrasse nulla. Una singola frase, nel contesto di un articolo di rara violenza e che fa acqua da tutte le parti, che la dice lunghissima su Travaglio e sulla sua missione: difendere sempre e comunque i grillini, anche a costo di tuffarsi per intero nel ridicolo.

 

 

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